L’amministrazione ha presentato la bozza del bando di concorso STEM previsto dal decreto-legge n. 73 del 2021 che prevede un concorso ordinario con procedure semplificate per le sole classi di concorso A020 – Fisica, A026 -Matematica, A027 – Matematica e fisica, A 028 – Matematica e scienze e A041 – Scienze e tecnologie informatiche.
Si tratta di una delle novità del Decreto Sostegni Bis che prevede delle modificazioni per le procedure concorsuali ordinarie già bandite, senza che ciò comporti la riapertura dei termini per la presentazione delle istanze o la modifica dei requisiti di partecipazione. In questo caso c’è una anticipazione del concorso ordinario già bandito per le discipline matematico-scientifiche i cui tempi di realizzazione sono tali che il bando stesso ne prefigura l’esito sino ad un anno dalla data.
LE PROVE
La prova scritta è unica e distinta per ciascuna classe di concorso, consiste in più quesiti a risposta multipla, volti all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulle discipline della classe di concorso, nonché sulla preparazione informatica e sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.
La prova scritta
Unica, computer-based:
- Si svolge nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione,
- È composta di 50 quesiti, 40 dei quali vertenti sui programmi previsti per la singola classe di concorso, 5 sulle competenze digitali e 5 sulle competenze della lingua inglese. Non si dà luogo alla previa pubblicazione dei quesiti.
- Per la classe di concorso A027-Matematica e fisica i 40 quesiti vertenti sui programmi sono suddivisi tra 20 quesiti di matematica e 20 quesiti di fisica.
- Per la classe di concorso A028 Matematica e scienze, i 40 quesiti vertenti sui programmi sono suddivisi tra 20 quesiti di matematica e 20 quesiti nell’ambito delle scienze chimiche, fisiche, biologiche e naturali.
- Ciascun quesito consiste in una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una è esatta;
- L’ordine dei 50 quesiti è somministrato in modalità casuale per ciascun candidato.
- Ha una durata massima di 100 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’articolo 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
- La valutazione della prova è effettuata assegnando 2 punti a ciascuna risposta esatta, zero punti alle risposte non date o errate.
- La prova è valutata al massimo 100 punti ed è superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti.
Prova orale
I candidati che hanno superato la prova scritta sono ammessi a sostenere la prova orale.
- Ha una durata massima complessiva di 45 minuti.
- Consiste nella progettazione di una attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle TIC.
- La commissione interloquisce con il candidato e accerta altresì la capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.
- Per la valutazione della prova orale la commissione ha a disposizione un massimo di 100 punti.
- La prova orale è superata dai candidati che conseguono il punteggio minimo di 70 punti su 100.
- Superano la prova orale i candidati che conseguono un punteggio complessivo minimo di 70 punti su 100.
Il superamento di tutte le prove concorsuali, attraverso il conseguimento dei punteggi minimi, vale come abilitazione all’insegnamento per le medesime classi di concorso.
La posizione della UIL Scuola
La UIL scuola ha ribadito il principio, già espresso nei precedenti incontri sul tema: questo concorso è solo un annuncio che non risolverà per nulla il vero problema che oggi affligge la scuola: mettere in cattedra tutti i docenti il 1° settembre.
È di tutta evidenza che si tratti di una norma civetta che serve per motivare uno stravagante concorso last minute di dubbia legittimità costituzionale e di realizzazione pratica che serve ad allargare e dividere gli aspiranti visto che questo concorso non aperto a tutti dovrebbe attuare una sorta di sorpasso a destra rispetto ai precari di I e II fascia delle GPS messi in stand by e di creare una sorta di gerarchia fra le disciplina, per cui alcune sono più “urgenti” e importanti di altre. Ciò determinerà un pasticcio da cui sarà difficile uscirne e che sarà fonte di contenziosi.
Inoltre, è un concorso che al massimo riuscirà a immettere in ruolo, se tutto andrà bene, meno della metà dei posti previsti e le cui graduatorie, memori di quello che è già successo con i precedenti concorsi, non riusciranno a essere utilizzate per tempo.
Altra cosa assurda è prevedere in legge e in un bando che eventuali nomine in ruolo successive al 1° settembre e fino al 30 ottobre andranno a determinare la revoca di contratti di supplenza già stipulati. Una ennesima non considerazione dei supplenti con il consueto meccanismo dell’”usa e getta” e un ennesimo sgarbo alla tanto sbandierata continuità didattica degli alunni. Sarebbe la prima volta che si ignora il tempo della scuola e dell’insegnamento.
Per quanto riguarda invece la modifica delle prove concorsuali, sembra ormai un gioco di società l’attività riformista consiste nel definire domande chiuse o aperte e viceversa determinandone il merito, senza considerare che la vera attitudine alla professione, si verifica solo con la formazione e con la relativa verifica in situazione.