Commemorazione del 30° Anniversario della Strage del Salvemini – VIDEO

In occasione della commemorazione del 30° anniversario della strage del Salvemini, avvenuta il 6 dicembre 1990, come FLC CGIL di Bologna, CISL scuola AMB, UIL Scuola di Bologna, in collaborazione con il Comune di Casalecchio di Reno e all’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, abbiamo deciso di realizzare un breve video per ricordare e far conoscere agli studenti degli istituti secondari di secondo grado cosa accadde quel giorno. Si è deciso di farlo utilizzando testimonianze di chi quel giorno c’era, di chi quel giorno suo malgrado è arrivato per primo: dal soccorritore Michele Branchini che dopo 30 anni ritorna in quel luogo da lui stesso definito “girone dell’inferno”, dall’allora giovane cronista Raffaele Donini giunto sul luogo per documentare l’orrore che stava accadendo, dall’allora Sindaco di Casalecchio di Reno Ghino Collina che si occupò dei funerali e di far ripartire il Salvemini dopo l’enorme ferita che la scuola subì, fino a Simona Lembi prima studentessa ad intervenire pubblicamente il giorno dei funerali delle 12 innocenti vittime.
Sindacati, Comune e Assemblea Legislativa, insieme, pensiamo che sia anche nostro dovere mantenere viva la memoria di ciò che è accaduto, non con semplice spirito commemorativo, ma con desiderio che i più giovani possano conoscere e farne tesoro per riflettere anche su ciò che la scuola ha sempre rappresentato e rappresenta oggi per loro e per una intera comunità.
Questo breve video è rivolto soprattutto a coloro che apprendono per la prima volta cosa successe trenta anni fa in scuola della provincia di Bologna:

La ricostruzione storica a cura della UIL Scuola RUA Bologna/Emilia Romagna

“Era il 6 dicembre 1990, 30 anni fa, un giorno di scuola qualunque, un giovedì mattina; i ragazzi erano usciti da casa al mattino presto e andati a scuola come in tutti i loro giorni anche in quella fredda giornata autunnale. La seconda A stava facendo lezione di tedesco, quando alle 10,36 si senti dapprima un rumore nel cielo, poi un boato, e fu l’inferno. Un terribile incidente, di quelli che non succedono quasi mai: un aereo militare, per un guasto tecnico, per quello che lo Stato chiamò “tragica fatalità”, si schianta contro l’edificio scolastico di via del Fanciullo, entra nel secondo piano, proprio nell’aula della seconda A.

Una cicatrice che ancora oggi fa male: muoiono 12 ragazzini, ancora fanciulli, ancora adolescenti nel pieno della loro vita, muoiono nel posto che dovrebbe essere il più sicuro del mondo, un’aula scolastica. Quel maledetto giorno ci furono 12 morti e 88 feriti, una tragedia che distrusse 12 famiglie. I primi soccorritori dissero che era un  inferno, sembrava un bombardamento mirato, perfetto e come spesso  accade nel nostro paese senza colpevoli, senza che lo Stato ammettesse l’errore umano e se ne prendesse le colpe. Una delle ragazze sopravvissute raccontò che guardando fuori dalla finestra vide che quell’aereo si avvicinava sempre più come se avesse mirato a finire proprio lì.

Il pilota si era catapultato fuori dall’aereo quando ormai l’aereo era ingovernabile, l’aereo doveva schiantarsi sulle colline ma di colpo virò e fini su Casalecchio e sul Salvemini, fu dichiarata una tragica fatalità, una fatalità che costò la vita a 12 ragazzini, 11 ragazze e un ragazzo. Il giorno dopo tra i tanti giornali su uno viene pubblicata a tutta pagina la foto di classe. Chi in ginocchio, chi in  piedi, tutti sorridenti, tutti felici, come se la memoria del tempo fosse tornata indietro a prima dell’incidente e con la scritta “Addio  ragazzi della II^ A”.  Non dimentichiamoli mai…guardando il video non possiamo rimanere indifferenti e non  commuoverci, è nostro dovere mantenere viva il ricordo e la memoria di ciò che è accaduto, non solo con semplice spirito commemorativo, ma con desiderio che i più giovani possano conoscere e farne tesoro per riflettere anche su ciò che la scuola ha sempre rappresentato e rappresenta oggi. Tutti voi ragazzi dovete capire che la scuola deve essere VITA e che la vita è anche SCUOLA.”       

Uil Scuola Bologna ER

Fonte immagine: BOLOGNA metropolitana