Chiamata diretta: negoziato in corso – Uil: serve un procedimento rapido, di revisione profonda degli elementi sbagliati della legge

Chiamata diretta: negoziato in corso

Uil: serve un procedimento rapido, di revisione profonda degli elementi sbagliati della legge

Turi: disinnescare l’ulteriore frattura con il mondo della scuola

Che la legge del Governo sulla scuola possa aver contribuito a determinare il negativo risultato delle recenti elezioni amministrative, è una sensazione che in questi giorni viene confermata da alcuni sondaggi – osserva Pino Turi, dopo l’iniziativa del sondaggio on line assunta da un quotidiano nazionale. (*)

Abbiamo appreso che il 53% degli intervistati indica nella  riforma della scuola l’errore maggiore della maggioranza di Governo. Percentuale salita al 72%, negli ultimi giorni. Presumibilmente – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola – per la concomitanza dell’avvio nelle scuole del cosiddetto “bonus”.

Un dissenso destinato ad aumentare in conseguenza di quella che è una delle scelte più contestate della legge del Governo sulla scuola: la scelta diretta dei dirigenti scolastici dei docenti titolari di ambiti.

Proprio in questi giorni siamo impegnati in un negoziato vero che presenta nodi da sciogliere ma anche aperture da cogliere. Sulla specifica sequenza contrattuale, come Uil, siamo impegnati per trovare soluzioni concrete nell’ambito della sede negoziale, cosi lo saremo nel negoziato per il rinnovo del contratto di lavoro.

Il Ministro Giannini qualche giorno fa, intervenendo su Radio24, ha parlato di ricucitura dello strappo con il mondo della scuola. Fatto, questo, certamente positivo e meritorio.

Al ministro vogliamo dire che si tratta di un processo appena accennato, timido e molto lento.
Il grande sciopero del 5 maggio, quello alla vigilia dell’entrata in vigore della legge, era un segnale di un malessere profondo e diffuso che non andava trascurato e dissimulato dai cattivi consiglieri.

Ora occorre che il procedimento di ricucitura, se si vuole realmente realizzare, sia più rapido e chiaro. Punto di partenza è il riconoscimento dei diritti professionali del personale docente, dirigente ed ATA che della scuola dello stato rappresentano l’elemento costitutivo ineludibile.

Un procedimento rapido indotto dalla contrattazione, di revisione profonda degli elementi sbagliati della legge 107, sarebbe utile anche a disinnescare l’ulteriore frattura con il mondo della scuola – aggiunge Turi – rappresentato dall’annunciato e probabile referendum, che non farà certamente bene al Governo, al PD e alla scuola stessa.

 

(*) Libero quotidiano:
… “E’ la riforma della scuola che maggiormente pesa sul crollo elettorale del Partito Democratico dopo le comunali dei giorni scorsi. A dirlo un sondaggio avviato da liberoquotidiano.it del quale abbiamo dato notizia nei giorni scorsi. Secondo i dati, il 53% di preferenze indicava nella riforma della scuola l’errore maggiore del PD.
Un 53% che in questi giorni è passato al 72%, un plebiscito di condanna che ancora brucia nel mondo della scuola
Eppure, il Ministro Giannini qualche giorno fa, intervenendo su Radio24, ha parlato di ricucitura dello strappo con il mondo della scuola”…
http://www.liberoquotidiano.it/sondaggi/11796324/Secondo-voi-qual-e-l-errore.html?refresh_ce