Dal ministero ancora nessuna certezza
Non può limitarsi a prospettare soluzioni, deve attuarle.
Si è svolto presso il Miur l’incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali rappresentative della scuola sulle problematiche ATA.
Per la Uil Scuola ha partecipato Antonello Lacchei. La riunione si è incentrata sulle diverse questioni; vediamole una ad una:
Proroghe supplenze
I rappresentanti del ministero hanno riferito di una interlocuzione con la funzione pubblica che consentirebbe la proroga delle supplenze al 30 luglio. Si starebbe lavorando ad una ipotesi di proroga al 31 agosto delle supplenze sui posti disponibili in organico di diritto. Sugli altri posti resterebbe la possibilità da parte del dirigente di chiedere la proroga, motivandola.
Immissioni in ruolo
È stata rinnovata al MEF ed alla Funzione Pubblica la richiesta di autorizzazione degli oltre 6.000 posti disponibili riferiti all’organico dell’anno scolastico 2015/2016. Su questi si dovrebbe procedere entro il mese di agosto, utilizzando le graduatorie attualmente vigenti. Successivamente verrebbe inoltrata la richiesta di copertura dei posti resi disponibili dal turn over di quest’anno.
Posizioni economiche bloccate dal 2011
È stato ultimato il conteggio delle posizioni riattivate. Il numero di queste – inferiore a quello previsto dalla legge che riconosceva il diritto all’una tantum a coloro che avevano subito il blocco – consente la liquidazione degli arretrati a coloro che, pur avendo riconosciuta giuridicamente la posizione, non li avevano percepiti.
Ancora una volta dobbiamo constatare che i problemi restano irrisolti, anche quelli, che all’apparenza sembrano semplici, ma che per i lavoratori sono fonte di incertezza e frustrazione.
Da un lato la legge prevede il turn – over nella scuola e sono stati chiesti per questo, circa 6.000 posti.
Dall’altro la legge finanziaria ne congela l’attuazione per i profili amministrativi per via della mobilità del personale delle Province,.
Così sui rimanenti posti in organico di diritto sono state fatte supplenze a tempo determinato sino al 30 giugno, mentre la norma prevede la scadenza al 31 agosto.
Una situazione che mostra la paralisi dell’amministrazione che non riesce a dare soluzione anche a problemi ormai ben noti, chiari e su cui sono tutti d’accordo
Una condizione che si sta protraendo nel tempo contro ogni logica percepibile e di buon senso.
Ad un mese dalla scadenza del termine del 30 giugno i lavoratori non sanno se il loro contratto sarà prorogato o meno.
Di conseguenza, non sanno se potranno usufruire delle loro ferie, visto che la legge ne impedisce il pagamento.
Se questa è buona scuola, iniziamo seriamente a preoccuparci, nel silenzio assordante delle politica e di chi dovrebbe dare risposte concrete.