La sicurezza dei collaboratori scolastici in orario pomeridiano: una questione urgente e irrisolta
La questione del lavoro isolato nelle istituzioni scolastiche italiane rappresenta una problematica di crescente rilevanza in materia di sicurezza sul lavoro, particolarmente acuitasi dopo l’introduzione della legge 133/2008 (tra le varie misure ha previsto la riduzione del numero di docenti e personale ATA attraverso il dimensionamento degli istituti). Questa normativa, comportando una significativa riduzione del personale scolastico, ha generato situazioni in cui i collaboratori scolastici si trovano frequentemente a operare in condizioni di isolamento, specialmente durante i turni pomeridiani.
Il quadro normativo vigente, in particolare il D.lgs. 81/2008, impone precise responsabilità al Dirigente scolastico in qualità di datore di lavoro. Gli articoli 17 e 28 richiedono una valutazione comprensiva di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, inclusi quelli riguardanti gruppi esposti a rischi particolari. Il lavoro isolato, seppur non esplicitamente vietato in tutti i contesti, richiede particolare attenzione nella valutazione dei rischi e nell’implementazione di misure preventive.
Le principali criticità del lavoro isolato nelle scuole si manifestano in tre ambiti fondamentali:
- La capacità limitata o nulla del lavoratore di richiedere soccorso in caso di emergenza
- Le difficoltà di accesso dei soccorritori all’edificio scolastico
- La problematica localizzazione dell’infortunato all’interno della struttura
L’articolo 45, comma 1, del D.Lgs. 81/08 impone al datore di lavoro l’obbligo di predisporre misure adeguate per il primo soccorso e l’assistenza medica di emergenza. In risposta a questi obblighi, sono disponibili diverse soluzioni tecniche per il monitoraggio dei lavoratori isolati:
- Sistemi di comunicazione mobile (telefoni cordless o cellulari)
- Dispositivi di telesorveglianza
- Sensori di postura con trasmissione automatica
- Sistemi di chiamata e risposta programmati
Tuttavia, ciascuna di queste soluzioni presenta specifiche criticità. I sistemi di comunicazione manuale, pur offrendo sicurezza psicologica, risultano inefficaci in caso di perdita di coscienza. I sistemi automatici, d’altra parte, possono presentare problematiche legate alla frequenza delle verifiche e al potenziale aumento del carico cognitivo del lavoratore.
La conclusione più rilevante dell’analisi normativa suggerisce che, qualora i sistemi di monitoraggio non garantiscano un livello di sicurezza adeguato, il Dirigente scolastico ha l’obbligo di riorganizzare il lavoro in modo da garantire la presenza simultanea di almeno due lavoratori. Questa soluzione, sebbene possa comportare sfide organizzative, rappresenta l’unica risposta definitiva per garantire la sicurezza del personale in conformità con gli obblighi di legge.
Dario Catapano
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Fonte: UIL Scuola Modena