L’Autonomia Differenziata è legge e rischia di diventare uno strumento divisivo per l’intero Paese. È per questo motivo che la UIL Scuola RUA sosterrà il referendum promosso dalle Confederazioni UIL e CGIL volto a chiedere l’abrogazione di una legge che potrebbe creare profonde disparità tra le Regioni, sia a livello economico che sociale.
Nel corso dell’ultimo esecutivo nazionale la UIL Scuola RUA ha votato all’unanimità un documento in cui si impegna nella raccolta firme proprio per affermare il principio che la Scuola “resta quella nazionale”.
Ci mobiliteremo ancora – ha dichiarato il segretario generale Giuseppe D’Aprile – contro l’autonomia differenziata e faremo tutto quello che è legittimo, a livello costituzionale, per non dividere il Paese. Non possiamo rischiare di avere una scuola di serie A e una scuola di serie B con stipendi, programmi, offerta formativa e organici diversi in 20 regioni.
Il diritto all’istruzione va garantito in egual modo a tutte le persone e non può essere affidata ai governi regionali – afferma Serafino Veltri, segretario della UIL Scuola RUA di Bologna e dell’Emilia Romagna. La scuola italiana, quella della Costituzione, è basata sulla generalità dell’offerta formativa dello stato che offre attraverso gli Istituti Statali, garanzia di pluralismo, laicità, e pari opportunità per tutti.
L’esperienza vissuta dai colleghi del Trentino, con i quali mi sono confrontato spesso sull’argomento, non è delle più confortanti. Loro l’autonomia la vivono tutti i giorni e non mi sembrano affatto felici di come viene gestito il settore dell’istruzione.
La scuola ha una sua specifica funzione universalistica, – continua Veltri – in primis deve assicurare i diritti fondamentali di cittadinanza ed eguaglianza, che vanno garantiti a tutti in modo eguale, al di là dove si vive. La Scuola è un settore che non può essere regionalizzato in quanto autonomia differenziata apre al pericolo di diseguaglianze inammissibili, specialmente tra nord e sud del paese.
La UIL Scuola RUA ha sempre sostenuto che la scuola non deve dividere ma unire, integrare, includere e non differenziare. Lo studente della province di Bologna e di tutta l’Emilia Romagna e quello di una qualsiasi provincia della Campania, della Puglia o di qualsiasi regione del sud, devono poter ricevere una istruzione di qualità come tutti. C’è il rischio fondato di una deriva che sposti risorse dallo Stato, alle Regioni, al privato. Un autonomia dall’alto che può indebolire – conclude Serafino Veltri – persino il diritto dei lavoratori ad operare in un quadro certo di opportunità, mobilità territoriale, scelta del luogo di lavoro, validità di pari regole, nell’ambito di un quadro normativo faticosamente costruito e ampiamente condiviso.
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