RICORSO CARTA DEL DOCENTE | Al via le adesioni per l’anno scolastico 2023/24
Come noto, la Federazione UIL Scuola RUA ha da qualche anno promosso il ricorso volto a ottenere il riconoscimento della Carta del Docente (500 euro) anche al personale precario.
Requisito necessario per aderire al ricorso è quello di essere stati destinatari negli ultimi cinque anni di un contratto a tempo determinato fino al 30 giugno o 31 agosto.
Dopo le sentenze favorevoli del Tribunale di Bologna che hanno accolto i ricorsi promossi dalla UIL SCUOLA RUA di Bologna e patrocinati dall’avv. Remo Gherardini, dall’avv. Cinzia Ganzerli e dall’avv. Domenico Naso, riconoscendo, in favore dei ricorrenti somme per un totale di 50.000 €, la FEDERAZIONE UIL Scuola RUA di Bologna avvia, anche per l’anno scolastico 2023/24, le adesioni al ricorso che verrà presentato presso il Tribunale del Lavoro di Bologna.
Secondo il Consiglio di Stato il diritto-dovere di formazione professionale e l’aggiornamento grava su tutto il personale docente e non solo su un’aliquota di esso: dunque, non è corretto ritenere che l’erogazione della Carta vada a compensare la maggiore gravosità dello sforzo richiesto ai docenti di ruolo in chiave di aggiornamento e formazione, poiché un analogo sforzo non può che essere richiesto anche ai docenti non di ruolo, a pena, in caso contrario, di creare un sistema “a doppio binario”, non in grado di assicurare la complessiva qualità dell’insegnamento.
Da quanto detto si evince che nel caso di specie, in mancanza di una norma che abbia innovato rispetto al d.lgs. n. 165/2001, sottraendo esplicitamente la materia della formazione professionale dei docenti alla contrattazione collettiva di categoria e riservandola in via esclusiva alla legge (statale), non risulta corretto affermare la prevalenza della disciplina di cui all’art. 1, commi 121 e segg., della l. n. 107/2015 sulle preesistenti disposizioni del C.C.N.L. di categoria e, in specie, sugli artt. 63 e 64 del C.C.N.L. del 29 novembre 2007. Del resto, è stata la medesima difesa erariale a sottolineare nel giudizio di primo grado (al pari dei ricorrenti) che “la “Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente” consiste in sostanza in una mera modalità di erogazione della formazione (in particolare si tratta di auto formazione), materia oggetto di disciplina da parte dei CCNL di categoria”.
Ne discende che la questione dei destinatari della Carte del docente va riguardata tenendo conto anche della disciplina prevista in tema di formazione dei docenti dal C.C.N.L. di categoria: questa va letta in chiave non di incompatibilità, ma di complementarietà rispetto al disposto dell’art. 1, commi da 121 a 124, della l. n. 107/2015. L’interpretazione di tali commi deve, cioè, tenere conto delle regole in materia di formazione del personale docente dettate dagli artt. 63 e 64 del C.C.N.L. di categoria: regole che pongono a carico dell’Amministrazione l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio” (così il comma 1 dell’art. 63 cit.). E non vi è dubbio che tra tali strumenti possa (e anzi debba) essere compresa la Carta del docente, di tal ché si può per tal via affermare che di essa sono destinatari anche i docenti a tempo determinato (come gli appellanti), così colmandosi la lacuna previsionale dell’art. 1, comma 121, della l. n. 107/2015, che menziona i soli docenti di ruolo: sussiste, infatti, un’indiscutibile identità di ratio – la già ricordata necessità di garantire la qualità dell’insegnamento – che consente di colmare in via interpretativa la predetta lacuna.
In conclusione, va dichiarata l’illegittimità del d.P.C.M. del 23 settembre 2015 e la nota del M.I.U.R. n. 15219 del 15 ottobre 2015, nella parte in cui escludono i docenti non di ruolo dall’erogazione della cd. Carta del docente, stante la contrarietà di detta esclusione rispetto ai precetti degli artt. 3, 35 e 97 Cost.: ciò che, come già visto, consente di prescindere dalla questione – dedotta con gli altri motivi dell’appello – della conformità della succitata esclusione alla normativa comunitaria, perché, in disparte la fondatezza o meno della questione pregiudiziale comunitaria, gli atti impugnati sono in ogni caso viziati in parte qua.
Per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, il ricorso di primo grado deve essere accolto, con conseguente annullamento degli atti impugnati nella parte in cui non contemplano i docenti non di ruolo tra i destinatari della “Carta del docente”.
Queste le motivazioni in estrema sintesi della sentenza del Consiglio di Stato ora tutti i precari potranno agire per ottenere il riconoscimento della Carta docente attraverso una specifica ed autonoma azione.
Il ricorso è riservato agli iscritti e iscrivendi alla UIL Scuola RUA di Bologna
Spese pari ad € 00,00 (00), SALVO PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO UNIFICATO.
Onorari unicamente in caso di esito positivo del ricorso presentato e deciso dal Tribunale.
Per ulteriori informazioni e per adesioni:
Serafino 3282258300
Marco 3479688040
Franco 3917658533
Emidio 3917658534
Gennaro (sede di Imola) 3477775464
Gianluca (sede di Molinella) 3392855649