Per la Uil Scuola, le 25 ore di formazione sul sostegno e sulla sicurezza devono necessariamente rientrare nelle 40 ore funzionali all’insegnamento deliberate dal collegio dei docenti.
Il Contratto Nazionale di Lavoro riconosce i diritti sindacali e lavorativi, e naturalmente anche gli obblighi di tutto il personale della scuola. Salvaguarda ruolo e funzione dei lavoratori della scuola che ormai da più di un ventennio stanno subendo attacchi di ogni genere, al limite della sopportazione, di chi vorrebbe sostituire criteri oggettivi e certi, non soggetti a valutazioni discrezionali, con modelli neoliberisti che minano la partecipazione democratica che, nella scuola, garantisce l’insegnamento libero e il diritto, altrettanto libero, di apprendere degli studenti.
In particolare, in termini di formazione del personale abbiamo potuto notare come una formazione imposta “dall’alto”, “obbligatoria”, si sia rilevata negli anni una burocrazia inutile. E quando la formazione è di carattere burocratico e formale, magari utile solo ai formatori che la vorrebbero condizionare da un punto di vista ideologico, i docenti, legittimamente, la rifiutano.
Siamo certi che la formazione serva. Ma ci sono delle domande che necessariamente bisogna porsi: Di quale formazione parliamo? Chi la sceglie? Il Ministero? Viene imposta per legge? La formazione è, nel nostro Contratto, considerata un diritto del personale e da qualche anno è ritornata anche ad essere materia di contrattazione di istituto tra le R.S.U., i rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del C.C.N.L. e il dirigente scolastico.
La materia della formazione deve necessariamente restare nell’alveo della autonomia scolastica e della contrattazione, perché se qualcuno pensa ad una formazione centralistica si sbaglia e, tuttavia, sino a che c’è il Contratto tutti si devono attenere a quanto è in esso previsto.
Nel link, la scheda di dettaglio e gli approfondimenti sul tema a cura della Uil Scuola.