“Chiediamo al ministro Bianchi di riformulare la circolare applicativa rispettando il contenuto originario contenuto nel Protocollo. Diversamente, siamo pronti a ritirare la firma”. L’intervento del Segretario generale Pino Turi al quotidiano La Discussione.
“Il Protocollo Sicurezza viene stravolto e in queste condizioni, la UIL Scuola è pronta al ritiro della firma”. Il Segretario generale UIL Scuola Pino Turi ha ribadito le posizioni del sindacato sul quotidiano La Discussione: “Sono passati solo quattro giorni e il ministro Bianchi già ci ripensa e manda alle scuole una circolare applicativa del Protocollo appena firmato nella quale si dice: i tamponi diagnostici da effettuare al personale scolastico saranno limitati unicamente a chi si trova in condizione di fragilità sulla base di idonea certificazione medica”.
La limitazione contenuta nella circolare, infatti, non compare nel testo finale del Protocollo sulla sicurezza firmato dalla UIL Scuola. “Non è accettabile che un atto ufficiale dell’amministrazione scolastica, anziché chiarire il contenuto, alteri la sostanza di un accordo”. Denuncia Turi.
“La nostra posizione è stata chiara fin dall’inizio – osserva –. I costi per l’effettuazione dei tamponi diagnostici debbono essere a totale carica delle scuole, utilizzando i fondi specifici erogati dal Ministero dell’Istruzione per la profilassi sanitaria anti Covid”.
Per la UIL Scuola c’è un solo modo per ricreare un percorso unitario: “Chiediamo al ministro Bianchi di riformulare la circolare applicativa rispettando il contenuto originario contenuto nel Protocollo – afferma Turi -. Diversamente siamo pronti a ritirare la firma. La Conferenza nazionale dei segretari regionali è stata già convocata per definire le decisioni conseguenti a questa incresciosa situazione”.
Il ritorno in sicurezza a scuola passa dalla tutela dei lavoratori: “Non escludiamo di aprire un contenzioso con l’Amministrazione per preservare i diritti dei lavoratori da una insopportabile penalizzazione. Il decreto di agosto va modificato in sede di conversione in legge”.
“È compito della politica – puntualizza infine Turi – temperare il rigore di una norma che appare profondamente ingiusta nella parte in cui definisce l’obbligo del green pass per il personale scolastico, pena la privazione della retribuzione per i lavoratori inadempienti. Una misura che ci vede contrari e che impegnerà la Uil Scuola in ogni sede, non ultima quella giudiziaria”.