Dal Green Pass obbligatorio per il personale scolastico al protocollo sicurezza. Domani alle 9:30 le organizzazioni sindacali della scuola incontreranno il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. In attesa dell’esito del confronto che permetterà alla UIL Scuola di fornire una posizione più dettagliata, ecco le parole del Segretario Generale Pino Turi.
Abbiamo appena appreso da anticipazioni stampa dell’obbligo del green pass, stabilito con metodo surrettizio, per il personale della scuola.
In attesa di conoscere i dettagli delle decisioni del CDM, sarà il protocollo sulla sicurezza che dovrà stabilire tempi e modi di gestione del green pass, cosa tutt’altro che semplice.
In sede di confronto col ministero per la sottoscrizione del protocollo sicurezza si dovranno definire le misure concrete. Noi partiamo dall’assunto che la scuola è in presenza. Condividiamo la tesi del CTS per cui la scuola si fa in presenza. È una nostra rivendicazione. La Dad è servita durante l’emergenza, ma ora che l’emergenza è superata deve diventare il passato.
Sulla base di questa premessa ci appelliamo al whatever it takes di draghiana memoria: tutto ciò che serve va fatto per la scuola in presenza e in sicurezza.
Sul protocollo sicurezza verificheremo ciò che è necessario si faccia, a partire dalla conoscenza dei dati del contagio nelle scuole mai resi pubblici. Solo sulla base di questi dati si può sottoscrivere l’accordo, un accordo che deve avere al suo interno anche la soluzione per i lavoratori fragili che al momento restano scoperti e ci stanno rimettendo in termini di stipendio e rischiano il licenziamento.
Il Governo, dopo aver obbligato il personale al green pass, dovrà assumersi anche la responsabilità di definire prerogative e tutele per tutti coloro che non possono vaccinarsi per motivi sanitari.
Restano da definire anche le misure di sanificazione dell’aria e il distanziamento. Quest’ultimo non può essere rispettato se non riducendo il numero degli alunni per classe, ovvero dividendo la classe in gruppi; per questo è necessaria la garanzia dell’organico Covid, che non può che non essere strutturato sull’intero anno scolastico.
In conclusione, al di là di suggestioni estemporanee come il mobility manager, serve un progetto di trasporti che consenta il già citato distanziamento.
Pino Turi,
Segretario Generale UIL SCUOLA