Nel 2020/21 la UIL SCUOLA non ha sottoscritto il contratto specifico (CCNI) sulla mobilità del personale ex – LSU, presagendo i futuri sviluppi della vicenda, in quanto il CCNI si è discostato e di molto dalle prassi sindacali in materia di mobilità.
Come è noto, lo scorso anno la UIL Scuola ha ripetutamente chiesto la riapertura del CCNI della mobilità che rappresenta un unicum per tutti i lavoratori, docenti ed ATA.
Una richiesta motivata dal susseguirsi delle norme che, a parere della UIL Scuola, dovevano essere tradotte ed armonizzate nel contratto che prevede espressamente la riapertura (art. 1 comma 4) proprio a questo fine. Il Miur decise di farlo da sé, senza una condivisione, con un approccio particolare e non generale che poi ha prodotto contratti da modificare.
Le soluzioni proposte per gli ex LSU, sulla attuazione delle quali è mancato il confronto, non sono del tutto condivisibili, come ad esempio la omologazione degli ex CO.CO.CO che hanno avuto la trasformazione dei contratti da tempo parziale a tempo pieno e che non hanno potuto, comunque, partecipare alla mobilità.
Se ci fosse stata la possibilità di definire per contratto l’intera materia, senza paletti, veti o ricatti, sicuramente si sarebbe potuto tutelare meglio i diritti dei lavoratori, intesi nella loro globalità, mentre abbiamo dovuto contrastare un ministro che ha operato per dividere il personale e i sindacati. Sono le ragioni che ci hanno indotto a non firmare il contratto in essere.
Per tali ragioni la UIL Scuola continua a non firmare il Contratto Collettivo Integrativo sulla mobilità del personale ex – LSU che è un’appendice del vecchio.
Siglando, invece, una nuova intesa politica, abbiamo ribadito che l’unica soluzione al problema è l’aumento dei posti in numero pari agli esuberi relativi al completamento dei part – time adottato un criterio di equità per tutti i lavoratori qualunque sia la loro provenienza. La Uil Scuola ritiene che il personale vada tutelato in toto sulla base di criteri di equità.L’intesa prevede:
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l’istituzione di una graduatoria unica di istituto ai fini della individuazione del perdente posto, senza distinzione tra il personale destinatario della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno (ex LSU) e i collaboratori scolastici già presenti nella scuola;
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l’impegno da parte del Ministero di trovare una soluzione per i 2288 posti con l’attivazione di un’adeguata dotazione organica aggiuntiva, nonché l’impegno a verificare soluzioni normative finalizzate a consentire il trattamento del personale soprannumerario attraverso le procedure dell’organico di fatto.
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un ulteriore impegno, da discutere nel prossimo contratto integrativo, per riconoscere al personale internalizzato il servizio prestato nell’istituzioni scolastiche statali prima dell’espletamento delle procedure di internalizzazione.
Una scelta che si basa intanto su ragioni di equità per tutto il personale interessato: l’individuazione del perdente posto avverrà da un’unica graduatoria (ex LSU e collaboratori scolastici già presenti nella scuola) superando così l’inamovibilità dei posti del personale ex LSU stabilito dal CCNI non firmato dalla UIL Scuola, secondo cui la rilevazione dei soprannumerari sarebbe ricaduta esclusivamente sulla platea storica dei collaboratori scolastici con anzianità di servizio sicuramente superiore.
Di uguale importanza è l’impegno che attraverso questa intesa abbiamo strappato al ministero per risolvere la situazione abnorme ed inaccettabile della capienza dei posti disponibili, ampiamente denunciata dalla UIL scuola, con l’attivazione di un’adeguata dotazione organica aggiuntiva, nonché l’impegno a verificare soluzioni normative finalizzate a consentire il trattamento del personale soprannumerario già a partire dalla costituzione dell’organico di fatto.