Tessera positiva in un mosaico colmo di lacune dove la riapertura in sicurezza con personale stabile resta un miraggio con lo spettro di migliaia di licenziamenti a giugno.
Lunedì 3 maggio 2021 si è tenuta, con la Direzione delle risorse finanziarie del MI, una informativa ai sindacati scuola sulle risorse destinate al Piano scuola per l‘estate 2021. Per la UIL Scuola hanno partecipato Giancarlo Turi, Rosa Cirillo e Antonello Lacchei. I rappresentanti del Ministero hanno illustrato ‘Il piano per l’estate’ per consentire agli alunni di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti attraverso attività che saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali. Le risorse saranno destinate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare quelle del Sud.
Le azioni del Piano articolate in tre fasi:
I – potenziamento degli apprendimenti (a giugno): dedicata al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore
II -recupero della socialità (luglio e agosto): proseguiranno le attività di apprendimento che saranno affiancate da attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus che potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni;
III, – Accoglienza (settembre, fino all’avvio delle lezioni): connessa con le precedenti, sarà di vero e proprio avvio del prossimo anno scolastico. Proseguiranno le attività di potenziamento delle competenze e di accompagnamento di studentesse e studenti al nuovo inizio.
Le risorse per realizzare il “Piano scuola per l’estate 2021”
Per consentire la realizzazione del Piano, il Ministero ha aperto alle scuole tre linee di finanziamento:
- 150 milioni di euro – L. 22 marzo 2021, n. 41 (art. 31, comma 6):
Importi erogati attraverso un decreto interministeriale che si basa su un criterio di riparto parametrato sul numero di studenti frequentanti l’istituzione scolastica. Tali somme sono classificate come risorse della 440 per raggiungere una duplice finalità. Acquisto di beni e servizi o pagamento di compensi al personale. Tali risorse potranno essere usate in ciascuna delle tre fasi del piano, nell’esercizio finanziario 2021 e potranno essere assegnate come compensi accessori al personale docente e ATA attraverso la contrattazione di scuola. Per il personale scolastico la singola istituzione ne dovrà individuare, in quella sede i criteri - 320 milioni di euro – Programma operativo nazionale (PON) “Per la scuola” 2014-2020
E’ stato pubblicato un avviso destinato a tutte le istituzioni scolastiche, compresi i CIPIA e le scuole paritarie. Le scuole che parteciperanno avranno due obiettivi specifici – competenze di base e socialità (arte musica sport etc.) molti progetti sono già stati presentati. Le risorse sono finalizzate a questo anno ma potranno essere utilizzate anche per il prossimo. - 40 milioni di euro – M. 2 marzo 2021, n. 48 (ex L. 440/1997):
Queste risorse saranno erogate attraverso candidature delle scuole attraverso con la presentazione di progetti. La doppia finalità degli stessi è quella di accrescere gli apprendimenti e di attuare il contrasto della povertà educativa. Verrà pubblicato un bando che avrà come criterio guida quello di favorire le istituzioni scolastiche che operano in contesti difficili. I finanziamenti, dunque verranno erogati solo dopo la presentazione dei progetti. - Per assistere le scuole nelle varie fasi sarà attivato un canale specifico dell’Help Desk amministrativo-contabile già operativo.
Le valutazioni della UIL Scuola
La UIL Scuola ritiene il Piano estivo una pagina di un libro molto più grande, tutto da scrivere nel PNRR.
In premessa – la UIL ha segnalato – che senza la conferma dei lavoratori assunti in organico di fatto (30 giugno) o in organico COVID (11 giugno) il piano si rivelerà un castello di carte. Cruciale il tema della durata dei rapporti di lavoro in essere in tutte le realtà scolastiche dove si rileva una comprovata carenza di personale, tema di stretta attualità, assimilabile quello degli esami di Stato allorquando si attribuisce alle scuole la facoltà di concedere la proroga dei contratti.
Con questo piano si alimenta e propaganda l’illusione di surrogare la funzione del Sistema Nazionale di Istruzione attraverso una offerta assistenziale, meritoria e utile sul piano sociale, che non ha nulla a che vedere con la missione che la Costituzione affida alla Scuola. Con le complesse procedure di gara per la gestione delle quali occorrono risorse umane e competenze amministrative, inoltre, si allarga la forbice delle disuguaglianze tra diverse realtà perseguendo la strada del neo liberismo che per la scuola è deleterio e sbagliato.
L’obiettivo della UIL è quello di ribadire che la Scuola, con la sua autonomia, è una Comunità che affonda le sue radici nella Costituzione e nei valori che essa propugna, nella legislazione speciale che la interessa e nei Contratti collettivi di lavoro che regolano la sua attività. Principi e norme che nessuna tecnocrazia ha il diritto di disapplicare.
Secondo la UIL oggi, più di ieri, occorre un progetto culturale unitario e solidale da anteporre a tanti frammenti che si incollano a piacere, come francobolli in un puzzle.
L’eccezionalità del momento richiede massima attenzione e offre grandi opportunità, a partire dal ruolo delle persone e delle comunità e dalla stabilità del lavoro di Docenti ed ATA . questi temi costituiscono il fulcro della nostra azione sindacale.
Investire oltre 500 milioni su attività che possono sostenere le famiglie e compensare il vuoto di socialità è un dato positivo che apprezziamo. Resta il punto di fondo: Il piano, anche se generoso, non può surrogare l’istituzione scolastica confondendola con altre attività.
Per quel che riguarda la scuola – quella vera – non vogliamo immaginare l’avvio di un nuovo anno scolastico con le stesse fragilità strutturali e con le medesime incongruenze amministrative di quello che si sta appena concludendo. Parliamo di spazi fisici, classi, alunni, organici inadeguati, destino dei precari appesi al filo della cabala politica, e del surreale balletto delle nomine di inizio d’anno che – inesorabile come il tempo -si profila all’orizzonte. Su questo versante un silenzio assordante della politica e del Governo ci mette in allarme.
La UIL rivendica un Patto per la Scuola che faccia da cornice ai singoli provvedimenti ed un decreto per affrontare le emergenze rappresentate in tutte le occasioni: a partire dalla conferma dell’organico Covid, alla proroga al 31 agosto dell’organico fatto fino all’ampliamento dell’organico ATA, indispensabile per l’attuazione dei progetti estivi.
Dopo aver stigmatizzato il comportamento dell’Amministrazione, che ha autonomamente avviato il progetto al di fuori di ogni confronto sindacale, è stata avanzata la richiesta di conoscere il testo della circolare prima della sua emanazione. Molteplici restano le problematiche irrisolte e non trattate.