Il prosieguo dell’informativa sulla circolare dell’organico docenti e sul Decreto Interministeriale dell’organico ATA per l’anno scolastico 2021/22 è stato al centro dell’incontro tra l’amministrazione e le Organizzazioni sindacali.
Per il ministero era presente il Direttore Generale Filippo Serra; per la UIL scuola hanno partecipato Pasquale Proietti, Antonello Lacchei e Paolo Pizzo. Incontro del tutto inutile ed inconcludente dal momento che rispetto a quello precedente non ci sono state novità, le consistenze organiche sono sempre le stesse.
La circolare serve soltanto all’amministrazione per anticipare alle scuole, in vista del prossimo anno scolastico, i contenuti del D.I. che dovrà andare alla registrazione e che mantiene i parametri numerici che hanno impedito nei due anni precedenti di fare scuola nel migliore dei modi.
Le scuole hanno bisogno di risposte concrete e immediate, per potere progettare e programmare per tempo, anche considerato il momento di emergenza epidemiologica, mentre il Governo a parole mette la scuola al centro delle priorità del Paese di fatto la marginalizza.
Oggi per avere la scuola in presenza e sicurezza la soluzione è una soltanto: più organici che possano consentire la riduzione degli alunni per classe e presidi sanitari di tracciamento e di profilassi.
Le consistenze organiche presentate dall’amministrazione, già non andavano bene prima della pandemia, ma con l’arte italiana di arrangiarsi vivevano potevano andar bene in tempi di normali difficoltà, oggi con la pandemia non è più tempo di politiche di contenimento ma di politiche espansive che dovrebbero servire per superare le difficoltà dovute ai tagli degli ultimi venti anni.
L’errore da non commettere, come lo scorso anno, è pensare che a settembre la situazione sarà normalizzata.
I nostri ragazzi non meritano un altro anno di didattica a distanza. Non è pensabile che gli strumenti che si sono rivelati insufficienti oggi possano esserlo a settembre.
Per il personale ATA aspettiamo l’esito degli impegni assunti dal Ministro Bianchi sulla soluzione al problema che la politica ha generato: l’organico va incrementato di 2.228 posti in organico di diritto per evitare tensioni e spostamenti di personale già in servizio all’interno delle realtà interessate.
Sia per il personale docente che per il personale ATA vanno attuate scelte coraggiose e innovative eliminando l’artificiosa distinzione tra i diversi organici: diritto, fatto, deroga e COVID, favorendo la piena copertura con contratti a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili, e contestualmente l’istituzione di un organico triennale e contratti triennali per il personale a tempo determinato.
Noi non ci rassegniamo e torneremo a chiedere la trasformazione delle risorse del c.d “organico COVID” in organico di fatto.