La ricostruzione storica a cura della UIL Scuola RUA Bologna/Emilia Romagna
“Era il 6 dicembre 1990, 30 anni fa, un giorno di scuola qualunque, un giovedì mattina; i ragazzi erano usciti da casa al mattino presto e andati a scuola come in tutti i loro giorni anche in quella fredda giornata autunnale. La seconda A stava facendo lezione di tedesco, quando alle 10,36 si senti dapprima un rumore nel cielo, poi un boato, e fu l’inferno. Un terribile incidente, di quelli che non succedono quasi mai: un aereo militare, per un guasto tecnico, per quello che lo Stato chiamò “tragica fatalità”, si schianta contro l’edificio scolastico di via del Fanciullo, entra nel secondo piano, proprio nell’aula della seconda A.
Una cicatrice che ancora oggi fa male: muoiono 12 ragazzini, ancora fanciulli, ancora adolescenti nel pieno della loro vita, muoiono nel posto che dovrebbe essere il più sicuro del mondo, un’aula scolastica. Quel maledetto giorno ci furono 12 morti e 88 feriti, una tragedia che distrusse 12 famiglie. I primi soccorritori dissero che era un inferno, sembrava un bombardamento mirato, perfetto e come spesso accade nel nostro paese senza colpevoli, senza che lo Stato ammettesse l’errore umano e se ne prendesse le colpe. Una delle ragazze sopravvissute raccontò che guardando fuori dalla finestra vide che quell’aereo si avvicinava sempre più come se avesse mirato a finire proprio lì.
Il pilota si era catapultato fuori dall’aereo quando ormai l’aereo era ingovernabile, l’aereo doveva schiantarsi sulle colline ma di colpo virò e fini su Casalecchio e sul Salvemini, fu dichiarata una tragica fatalità, una fatalità che costò la vita a 12 ragazzini, 11 ragazze e un ragazzo. Il giorno dopo tra i tanti giornali su uno viene pubblicata a tutta pagina la foto di classe. Chi in ginocchio, chi in piedi, tutti sorridenti, tutti felici, come se la memoria del tempo fosse tornata indietro a prima dell’incidente e con la scritta “Addio ragazzi della II^ A”. Non dimentichiamoli mai…guardando il video non possiamo rimanere indifferenti e non commuoverci, è nostro dovere mantenere viva il ricordo e la memoria di ciò che è accaduto, non solo con semplice spirito commemorativo, ma con desiderio che i più giovani possano conoscere e farne tesoro per riflettere anche su ciò che la scuola ha sempre rappresentato e rappresenta oggi. Tutti voi ragazzi dovete capire che la scuola deve essere VITA e che la vita è anche SCUOLA.”
Uil Scuola Bologna ER