La formazione dei neo assunti va affrontata complessivamente per tutte le figure professionali che ne sono destinatarie.
Il metodo dello spezzatino che si è scelto finora non consente di affrontare temi che solo in apparenza sono differenti ma che impongono un approccio integrato proprio della comunità educante.
Anche nell’incontro sulla formazione dei docenti neoassunti come in quella per i dirigenti scolastici e per i direttori dei servizi amministrativi delle scuole ha trovato conferma la tendenza dell’amministrazione a scelte unilaterali che aumentano i carichi di lavoro già pesanti di chi affronta con nuove responsabilità ed impegni una carriera professionale nel corso di un anno scolastico particolarmente faticoso.
La opzionabilità dei percorsi, solo formale, richiamata nelle note presentate non tiene conto della fragilità in cui i neoassunti si trovano rispetto alla conferma in ruolo.
La UILscuola ha espresso la propria contrarietà a questo tipo di procedura che mescola diritti e confonde i doveri. No all’elaborato finale nei i direttori SGA, no a obblighi formativi di alcun genere, no alle sette ore aggiuntive alle cinquanta previste dal decreto 851/2015, dedicate alla didattica digitale per i neo docenti.
Per la Uil, l’amministrazione può e deve rendere disponibili attività e pacchetti formativi -digitalizzazione -DDI, innovazioni vanno certamente supportate con azioni pregevoli- ma non devono essere inserite in attività fissate dagli ordinamenti e dai contratti.
Con queste premesse la Uil Scuola ha proposto che tutte le attività non obbligatorie vengano espunte e vadano ad implementare un catalogo di offerte connesse alla nuova situazione, tra queste la formazione per il nuovo insegnamento di educazione civica, la didattica digitale e quant’altro.
Sulla nota per la formazione dei docenti neoassunti La UIL ha richiesto inoltre di
- introdurre un modulo formativo sui diritti e i doveri come definiti nel contratto collettivo nazionale di lavoro.
- Fornire indicazioni ai tutor di scuola sulle modalità di svolgimento della funzione nel caso di un nuovo massiccio e forzato ricorso alla DAD.
- Fissare un termine di conclusione delle attività, al pari di quanto definito per il loro inizio.
- Creare un catalogo di offerte formative sulla base del modello della piattaforma SOFIA anche per il personale ATA.
- Evitare l’affidamento delle attività a società e imprese che imprimono una deriva dirigistica e aziendale, in contrasto con lo spirito di una scuola intesa come “comunità educante”.
Il rischio è ancora maggiore se gli interessi di multinazionali della formazione e dell’istruzione, animate da uno spirito di competizione proprio dell’ impresa (tra cui ad esempio la Pearson) continueranno ad essere sponsorizzate dai diversi livelli dell’amministrazione, con negative accelerazioni su forme di privatizzazione, a cui la Uil è espressamente contraria, a difesa dei valori e dei principi della scuola pubblica disegnata nella Carta costituzionale.