Per dare indicazioni chiare
Per dare serenità alla comunità educante
Nonostante gli sforzi che tutti i soggetti coinvolti hanno compiuto per far ripartire le scuole di ogni ordine e grado, in sicurezza e in presenza, ancora troppe domande restano senza risposta, ancora troppe incertezze pesano sui lavoratori della scuola, sulle famiglie, sugli studenti, e un po’ sulla società tutta, in merito alle reali possibilità che ciò accada davvero. Le risposte, come sempre, saranno trovate sul campo nell’ esercizio della delicata funzione che le scuole autonome esercitano.
La frequenza della scuola costituisce il fenomeno sociale più consistente in termini demografici, di mobilità, di economia. Basta riflettere che ogni giorno la vita del 40% degli italiani è influenzata da modi, tempi e spazi che la scuola occupa, al centro di ogni grande città o nella più piccola frazione montana.
Nel tempo in cui la pandemia imperversa nell’ immaginario collettivo blindando scelte che potrebbero rivelarsi rapidamente improvvide è necessario ristabilire i confini dei doveri e dei diritti, delle responsabilità e delle competenze che ognuno ha verso sé stesso e verso gli altri affinché quello che deve aprirsi non si trasformi in un nuovo anno a rischio di perdita di motivazione per gli studenti, di parziale raggiungimento degli obiettivi formativi e semi infruttuosi capaci di condizionare scelte future già incerte.
Il compito della scuola è quello di preparare al futuro, apparecchiando un presente, il migliore possibile, che mai come in questi tempi impone l’obbligo di comporre diritti primari salute, istruzione, lavoro. Gli attori in campo svolgono il proprio ruolo secondo impegni e attitudini che potrebbero essere migliorate dallo spirito di collaborazione verso un obiettivo condiviso, sulla cui strada si incrociano gli interessi più disparati che mettono talvolta in secondo piano l’importanza della meta.
Alle scuole spetta l’impegno di svolgere correttamente il lavoro nel rispetto della propria missione costituzionale dando risposte concrete nei limiti di norme e possibilità nell’ ambito di prescrizioni provenienti dai vari dispositivi normativi, dalle indicazioni di linee guida prodotte dai vari organismi: Comitato tecnico scientifico, Istituto superiore di sanità, Ministero dell’istruzione e quelle contenute nel Protocollo per il rientro in sicurezza sottoscritto dai sindacati.
Con la partecipazione di tutta la comunità educante la ripartenza in presenza del nuovo anno scolastico deve trasformarsi in una certezza e non restare tema di talk show estivi o peggio in un campo di scontro politico.
Le scuole stesse sono chiamate a superare numerose difficoltà, logistiche, strutturali, didattiche, di organico e organizzative, che richiedono grande attenzione e molta flessibilità, senza voler considerare l’apporto formativo che proprio la scuola, in termini culturali, può e deve dare per superare una pandemia con cui dobbiamo convivere almeno fino a che ci sarà un vaccino: conoscenza, stili di vita sono elementi costitutivi della mission della comunità educante e vanno introdotti nei nuovi piani delle attività didattico educative.
È per tali motivi che a pochi giorni dalla riapertura delle scuole la UIL Scuola – propone una lettura ragionata del Protocollo d’intesa, per dare – nei limiti del possibile – sicurezza e serenità a tutta la comunità educante, in particolare ai Dirigenti scolastici che ne hanno la responsabilità organizzativa e di impulso didattico ; insomma, un nuovo protagonismo che deve vedere nella deliberazione degli Organi Collegiali (Collegio e Consiglio), la fonte normativa, in termini didattici educativi e di sicurezza, per colmare, con regole interne, l’attuale fase di confusione normativa.
Il protocollo, ne richiama i precedenti, insieme a documenti tecnici, leggi e decreti che, a partire dal marzo 2020 fino ad oggi hanno regolamentato le attività scolastiche, scrutini ed esami di Stato, coniugandoli e coordinandoli con le diverse misure di contenimento messe di volta in volta in atto per contrastare la diffusione del virus.
Si tratta, in sostanza, della cornice normativa in cui inserire le attività della singola scuola autonoma. Diverse e diversificate le azioni da porre in atto da parte delle istituzioni scolastiche, per questo il memorandum è organizzato prospetticamente in due colonne:
- da una parte le regole del documento ufficiale
- dall’altra le nostre indicazioni/suggerimenti su cosa fare, anche per non esporsi ad eventuali contenziosi.
Di seguito il testo del memorandum: