Profili professionali del personale ATA: Al riavvio del confronto le criticità per la uil sono le stesse.
Revisione dei profili in ottica di valorizzazione e qualificazione del personale attraverso istituti contrattuali già noti da rendere flessibili, fruibili e adeguati ai nuovi bisogni delle scuole.
Parliamo delle seconde posizioni economiche, dei passaggi di qualifica, dei tecnici da assicurare ad ogni scuola del primo e secondo ciclo (la scelta in tal senso fatta a seguito della pandemia va portata a sistema) della attivazione degli organici per l’area C e per l’area AS.
Una ottica generativa di opportunità da consolidare con scelte in sede contrattuale, partendo da istituti che, seppure con alcune criticità, hanno dato risultati incoraggianti, consentendo alla scuola di funzionare.
L’incontro si è posto ancora nella giusta linea interlocutoria; la sintesi delle soluzioni di cui si e’ ancora alla ricerca e’ certamente condizionata dai tempi e dalle modalità con cui si potrà aprire la stagione del rinnovo contrattuale.
La UIL resta in attesa di una sessione ad hoc dedicata alla istituzione di un’area socio-sanitaria per l’assistenza ai disabili gravi, precedentemente annunciata dai rappresentanti dell’ARAN.
Per garantire a questi alunni il diritto allo studio è necessario assicurare loro – prioritariamente – quello alla salute, attraverso l’impegno di personale specializzato.
La ricognizione normativa chiesta dalla UIL attesta il mantenimento della situazione antecedente l’adozione del decreto legislativo 66/2017.
Restano ancora da individuare competenze e responsabilità dei diversi soggetti istituzionali coinvolti per evitare semplificazioni che avrebbero conseguenze sugli alunni disabili negando loro il diritto all’assistenza qualificata.
L’ ordinamento ATA può essere sistematizzato superando i blocchi decennali della contrattazione e della mancata applicazione di alcuni istituti contrattuali fondamentali per rendere il lavoro degli assistenti, dei collaboratori e dei DSGA il più rispondente possibile alle nuove esigenze.
Non sempre le semplificazioni sono compatibili con la complessità del lavoro svolto nelle scuole, conseguente alle numerose istanze sociali.
Non va perso di vista infine il ruolo della contrattazione di scuola nella definizione di ambiti, orari di servizio e contributo alla comunità educante grazie a cui il personale trova la propria specifica dimensione professionale.
Per La UIL Scuola le revisione dei profili deve portare a dei risultati concreti;
Stanziare, già dalla prossima legge di bilancio le risorse per intervenire sulla qualificazione dell’organico ATA;
Confermare la classificazione in aree professionali;
Portare a completamento l’Unità dei servizi;
Istituire i posti di area C ed in questo contesto regolare meglio la sostituzione del DSGA ;
Ridefinire il profilo dell’assistente tecnico per poterlo estendere ad ogni ordine di scuola;
Costituire un’area di assistenza socio sanitaria a supporto delle politiche di inclusione degli alunni disabili non autosufficienti;
Giungere a nuovi inquadramenti, a partire da quello dell’infermiere;
Riattivare le posizioni economiche per restituire al personale miglioramenti economici fissi e continuativi;
Consentire la mobilitazione contrattuale delle aree.
L’Aran ha chiesto la produzione di proposte e valutazioni scritte che la UIL scuola di riserva di considerare, anche in vista del quadro generale di riferimento.
Noemi Ranieri e Mauro Panzieri hanno partecipato all’incontro.