Si va verso la mobilitazione
L’informativa sui dati relativi alla nuova ripartizione dovuta all’incremento dei posti, 16.000, riferiti al concorso ordinario e straordinario della scuola secondaria di primo e secondo grado, è stata al centro dell’incontro svoltosi in mattinata tra l’amministrazione, rappresentata dal Capo dipartimento Bruschi, e le organizzazioni sindacali.
Su richiesta dei sindacati, l’amministrazione si è impegnata a sottoscrivere un verbale con le organizzazioni sindacali con la finalità, al momento delle nomine, di utilizzare la massima capacità assunzionale su tutte le graduatorie ad oggi vigenti.
A parte questo aspetto, il risultato vero dell’incontro è la certificazione definitiva che a settembre non avremo docenti di ruolo in cattedra ma assisteremo ad un forte incremento della precarizzazione del sistema scolastico italiano, almeno 200.000 supplenti, con tutto ciò che ne consegue.
La UIL Scuola ha rilevato che l’unico aspetto positivo di tutta la vicenda “concorsi” è quello relativo all’incremento di 16.000 posti, di cui 8.000 da destinare al concorso straordinario, vanificato però dalle procedure volute dalla Ministra che invece richiedono tempi lunghissimi.
Tutto il resto di fatto si rinvia e, data l’attuale situazione di criticità, non si intravede all’orizzonte un limite temporale chiaro e definito.
Risultato per l’immediato: più 16.000 posti zero nomine in ruolo a settembre.
A questo si aggiunge un altro elemento di criticità in vista del prossimo anno scolastico infatti, anche se ad organico invariato, vari USR hanno operato una redistribuzione territoriale creando soprannumerari e discontinuità didattica.
Alla politica è mancato il coraggio di affrontare l’emergenza precariato come la grave situazione richiedeva.
Bisognava prendere esempio dalla sanità che, per far fronte ad una situazione di forte criticità, ha assunto medici e infermieri senza abilitazione e senza concorso.
Conseguenza di una politica del rinvio e del non decidere, politica del blocco quinquennale: con questa realtà dovranno fare i conti le migliaia di precari che hanno retto e fatto funzionare la scuola italiana.
La UIL Scuola, insieme agli altri sindacati, per la totale insoddisfazione delle politiche governative sul precariato, ha presentato richiesta di tentativo di conciliazione, aprendo così formalmente lo stato di agitazione.
Mobilità
Nel corso dell’incontro, relativamente alla chiusura dell’area per organici e mobilità, la UIL Scuola ha chiesto all’Amministrazione di posticipare la data del termine di comunicazione a sistema Sidi, che al momento è il 5 giugno.
Ciò per venire incontro sia alle esigenze del personale perdente posto che avrebbe più tempo per presentare la domanda di mobilità che agli uffici territoriali in relazione alla comunicazione dell’organico delle scuole di secondo grado.
All’incontro per la UIL hanno partecipato Proietti, D’Aprile, Pizzo e Panzieri.