Ciò che è negato dal ministero è garantito dal mercato
Andate su Google e digitate ‘concorso straordinario docenti’.
Si aprirà un mondo… Offerte commerciali di ogni genere, ammalianti assicurazioni propagandistiche.
Si reclamizzano ‘opere’ che raccolgono test specifici a risposta multipla su tutte le tematiche richieste sia nella parte generale del programma di concorso che per quelli particolari: pedagogici, didattici, disciplinari. Tutto insomma e tutto aggiornato all’attualità.
C’è anche l’immancabile software online per la preparazione alle prove di selezione e la verifica delle competenze acquisite che attinge da un data base di quesiti costantemente aggiornato alle ultime novità normative.
In pratica ciò che è negato dal ministero è garantito dal mercato.
Ci chiediamo se questo fa diventare serio il concorso o porta ad alimentare il mercato, ovvero crea un’ansia tale da alimentarlo.
Ci chiediamo se sia elemento di serietà definire una prova al buio, per accertare le competenze di docenti che svolgono la professione da anni: sono precari i contratti, non le persone.
Un docente va in classe senza considerare il trattamento giuridico, per svolgere quello che non è un semplice lavoro ma una funzione particolare che annette responsabilità personali che esulano del rapporto d’impiego.
Noi siamo certi della buonafede del ministro ma non possiamo non rappresentare le preoccupazioni di contesto. Le inevitabili strumentalizzazioni e polemiche che potrebbero inquinare la procedura e creare sospetti sul concorso. Circostanze che apriranno la strada ai ricorsi che qualche associazione sindacale sta già preparando.
Insomma non avremo la batteria dei test, ma quella dei ricorsi.
Se l’obiettivo è quello della stabilizzazione, la selezione proposta va vista nella sua dimensione che non è quella di accertare il merito e la competenza che sono, invece, rinviati alla fine di un intero anno scolastico. Verifica che inizia con la formazione il tutoraggio e finisce con la verifica finale.
Ci auguriamo che la ragione prevalga sulla propaganda della quale la scuola non ha assolutamente bisogno. Ha bisogno di trasparenza, fiducia ed affidabilità delle istituzioni. Contesto che non si realizza con percorsi ad ostacoli ma con processi chiari e trasparenti.
Noi vogliamo che il 1°settembre siano assunti 24.000 docenti, senza polemiche, senza risvolti giurisdizionali Ci auguriamo che sia intenzione comune.