Ci sono valori, come la solidarietà, la tolleranza e il bene comune, inteso anche come aspirazione della persona al benessere, se non proprio alla felicità, che si scontrano con valori e sentimenti che il pensiero dominante neo liberista, tende a sostituire: egoismo, ricerca sfrenata del bene individuale, della produzione e del profitto, a scapito di persone e cose.
Ci sono quelli che possiamo definire i beni comuni, quei monopoli pubblici che solo lo stato può gestire in termini di benessere ed utilizzo diffuso, visto che il livello privato, in nome del dogma, rappresentato dal mercato, sfrutta ogni bene e crea diseconomie il cui costo grava sulla collettività e distrugge l’ambiente.
I giovani con la loro protesta, diventata mondiale, ci ricordano che su questo pianeta siamo di passaggio; le nuove generazioni ci ricordano che con gli attuali modelli produttivi, i cambiamenti climatici e lo sfruttamento dell’ambiente per rincorrere sempre maggiore produzione, richiede sempre maggiore energia anche di combustibili fossili, primi responsabili dei cambiamenti climatici che minano l’ecosistema, tanto da far pensare a un punto di non ritorno per questo nostro pianeta.
La storia ci insegna che, in molti casi sono stati i cambiamenti climatici a determinare la caduta di intere civiltà.
Oggi però la scienza e la tecnologia sono in grado di prevedere e curare gli eccessi del consumismo indotto sempre più dalla ricerca di nuovi mercati, di nuovi profitti e risorse da sfruttare, nell’immediato, dimenticando che la natura va rispettata nel suo ciclo naturale.
Purtroppo la politica odierna, anch’essa alla ricerca di una spasmodica ricerca di consenso, ha ridotto il suo raggio d’azione al breve termine ignorando interventi di medio e lungo termine. La natura e l’ecosistema ha tempi lunghi su cui intervenire per ottenere effetti tangibili, incompatibili con l’attuale politica.
Serve un cambio culturale che solo le nuove generazioni possono portare.
L’iniziativa di oggi della UIL, vuole infatti enfatizzare le azioni dei giovani, entrare in contatto con loro e contribuire a quel salto culturale di cui il pianeta ha bisogno e che la comunità educante può determinare.
La Uil Scuola, suffragata dal braccio culturale dell’IRASE che si occupa di diffondere modelli culturali nelle scuole, insieme ai pensionati della UIL che possono rappresentare azioni educative positive, scevre dagli aspetti più paternalistici dei genitori degli attuali studenti, rappresentano quel valore aggiunto che può fare la differenza.
Oggi in casa Uil, sottoscrivendo la convenzione con l’ENEA, vogliamo contribuire in maniera preponderante ad occuparci di ambiente e sostenibilità ed essere promotori di un cambiamento culturale, che gli operatori scolastici sono in grado di attuare, non solo con l’insegnamento, ma anche con l’attività educativa di tutto il personale.
L’esempio può e deve determinare quei cambiamenti culturali che possono contribuire ad invertire l’attuale tendenza negativa in termini di degrado ambientale. Anche le piccole cose, i piccoli gesti, sempre che diventino buone abitudini, possono incidere positivamente sugli stili di vita delle famiglie e rappresentare un modello di consumo che induca una produzione ambientalmente sostenibile.