Ora si vorrebbe ripetere un metodo sbagliato anche per i dirigenti. Scuola non è gerarchia né classifiche di gradimento.
La chiamata diretta è stato un grande errore, bene eliminarla.
Si sta riproponendo la stessa questione per i dirigenti scolastici per i quali si è fatto adesso un concorso, si sta predisponendo una graduatoria di merito, mentre c’è ancora chi vorrebbe sceglierli sulla base del gradimento – commenta il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, dopo il via libera al Senato dell’istituto della chiamata diretta.
Un sistema che affascina chi gestisce il potere e vorrebbe condizionarlo ai propri fini e convinzioni – aggiunge Turi. Un sistema che non condividiamo affatto e che per la scuola bisogna cambiare definitivamente.
La scuola non è un’amministrazione di stampo burocratico, che possa agire per linee gerarchiche né per classifiche di gradimento. Entrambe ne mortificherebbero l’aspetto principale della libertà.
Bisogna agire sulla comunità e quindi sulla democrazia e partecipazione.
Registriamo, ancora, che esiste qualche “giapponese” che non si arrende. Pensiamo invece – sottolinea Turi – che eliminare tutti gli strumenti di trasformazione genetica della nostra scuola costituzionale, come quella della chiamata diretta o più prosaicamente per competenze, è un risultato che ridà speranza di riscatto al sistema scolastico. Vale per la Buona scuola e vale per la regionalizzazione.