E’ stato siglato nella notte a Palazzo Chigi l’accordo tra i sindacati scuola e il Governo, presenti il ministro dell’Istruzione Bussetti e il premier Conte. In seguito all’intesa è stato sospeso lo sciopero proclamato per il prossimo 17 maggio, prosegue la raccolta firme contro la regionalizzazione.
Qui di seguito il lancio dell’agenzia Ansa.
++ Scuola: Conte, impegno per congruo aumento stipendi ++
Intesa all’alba su rinnovo contratti e lotta a precariato
(ANSA) – ROMA, 24 APR – Consapevole di dover investire di più nella scuola, pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi. Lo annuncia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’esito del confronto con i sindacati della scuola, durato tutta la notte e terminato alle 6. L’intesa, spiega, è anche su altri temi, come strumenti per superare il problema del precariato. (ANSA).
Turi: vera novità che si è parlato di scuola a Palazzo Chigi
Soddisfatti, è stata una trattativa lunga e impegnativa, ma abbiamo siglato un’intesa convinti di aver portato a risultato questioni importanti.
Così Pino Turi al termine della lunghissima riunione di questa notte a Palazzo Chigi.
Una soluzione per nulla scontata – aggiunge – dopo una notte di rinvii e di confronto serrato e con i nervi a fior di pelle.
E’ stato un negoziato molto serio e abbiamo avuto impegni dal Presidente Conte che crediamo saranno mantenuti. Abbiamo definito valori e principi relativi al modello di scuola del Paese che sono stati assunti dal Premier come impegno.
Contratto, precari, personale Ata, regionalizzazione: l’intesa risponde ai temi al centro della proclamazione dello sciopero che è sospeso. Quella che abbiamo firmato è un’intesa politica – precisa il segretario generale della Uil Scuola – ora partiranno gli incontri tecnici al Miur per mettere a punto concretamente i provvedimenti. E’ una cambiale che metteremo all’incasso.
Quanto alla regionalizzazione la battaglia politica non è finita – spiega Turi – perché non è il solo Governo che può decidere su questo tema ma, a nostro parere, è il Parlamento, nella sua espressione di sovranità a dover decidere. Continuerà dunque la raccolta firme per mettere la parola fine ad ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione.
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