Finalmente si comincia a pensare a coprire con posti stabili i posti vacanti della scuola.
E’ un fatto positivo, che consentirà un futuro di continuità didattica – così il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, all’annuncio del Miur che saranno avviati i concorsi nella scuola per circa 70 mila cattedre.
Occorre osservare che – continua Turi – il concorso è una risposta ma non è la sola necessaria. Non è sufficiente. I tempi del concorso ordinario sono incompatibili con la situazione di vera e propria emergenza che avremo a settembre.
Bisogna guardare alla realtà e rispondere all’emergenza in atto nella scuola: non ci sono abbastanza candidati per coprire i posti. Ad una situazione di emergenza, che a settembre avrà dimensioni straordinarie, non si possono dare risposte ordinarie. Serve una fase transitoria per i docenti con 36 mesi di servizio ai quali va data una modalità di accesso ai ruoli che rispetti i tempi della scuola e riconosca l’esperienza che come accade in ogni professione è un valore aggiunto.
Aumentare la percentuale di riserva e eliminare la preselezione è un pannicello caldo – ribadisce Turi- che non cura una malattia ormai cronica.
Proprio il tema del precariato nella scuola, che rischia a settembre di assumere connotati preoccupanti, è – ricorda Turi – tra i temi che hanno determinato la proclamazione dello sciopero generale della scuola da parte di tutte le organizzazioni sindacali.