Turi: su stipendi docenti pronti a mobilitazione. Il Mef: in pagamento l’indennità di vacanza contrattuale
Nel link la comunicazione del Mef relativa al pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale.
Di seguito il punto sugli stipendi fatto dalla Ragionerie dello Stato e la dichiarazione di Pino Turi, nei due lanci dell’Agenzia Ansa.
Da aprile in pagamento l’indennità di vacanza contrattuale 2019-2021
Nel cedolino del mese di aprile è in pagamento l’indennità di vacanza contrattuale per l’anno 2019 in applicazione dell’art. 1, comma 440 della Legge n. 145/2018 (Legge di Bilancio 2019).
L’indennità è stata attribuita con il codice assegno 118-IND.VACANZA CONTRATTUALE.
L’importo dell’assegno, rispetto agli stipendi tabellari è pari allo 0,42% per il periodo dal 1 aprile 2019 al 30 giugno 2019 e allo 0,70% a decorrere dal 1 luglio 2019.
Per il personale dirigente l’importo della vacanza contrattuale 2019 è stato calcolato provvisoriamente sulla base dello stipendio previsto dal vigente Ccnl tenuto conto che il nuovo contratto, relativo al triennio 2016-2018, non è stato ancora definito. Tale importo si aggiunge a quello relativo all’indennità in godimento dal 2010 e andrà rideterminato all’atto dell’entrata in vigore del contratto sulla base del nuovo stipendio.
Dall’agenzia ANSA
Scuola:Turi (Uil),su stipendi docenti pronti a mobilitazioni
(ANSA) – ROMA, 26 MAR – “La Ragioneria dello Stato conferma la scuola come fanalino di coda con gli stipendi piu’ bassi della PA.
E’ quella che abbiamo definito emergenza stipendiale. Un bel promemoria per la politica. Il dato preso a confronto, il 2008, mostra con chiarezza la scarsa considerazione che, negli anni, i Governi hanno avuto per la scuola considerata un bancomat da cui attingere per il risanamento (mancato) finanziario del Paese”.
Lo afferma il leader della Uil Scuola Pino Turi. “Le retribuzioni del personale della scuola, scontano il blocco degli scatti, che sono stati recuperati in parte dalla contrattazione collettiva (manca il 2013). Una situazione di affanno che non puo’ essere risolta nella normale dinamica del rinnovo dei contratti dei tre milioni di lavoratori del Pubblico impiego, ma merita l’individuazione di specifiche risorse che vadano ad attenuare il gap stipendiale interno e quello esterno con i colleghi europei. Occorre istituire nella prossima legge Finanziaria un capitolo specifico di spesa per l’adeguamento stipendiale dei lavoratori della scuola a cui si chiede tanto e si riconosce poco”, prosegue il sindacalista. “Il finanziamento del rinnovo del contratto, in questi termini, e’ nelle rivendicazioni unitarie dei sindacati che, insieme alla questione del precariato, al rifiuto alla regionalizzazione del sistema scolastico, all’immissione nei ruoli dei docenti precari, alla semplificazione, mobilita’ e valorizzazione professionale degli ATA, rappresentano le rivendicazioni. Se dovessero rimanere inascoltate, sposteremo l’azione sindacale dalla mobilitazione alla protesta in ogni forma possibile. Nelle prossime ore, infatti, avvieremo le procedure per la conciliazione che sono propedeutiche alle azioni sciopero vere e proprie”, conclude Turi.
++ Stipendio medio scuola piu’ basso P.A, -820 euro da 2008 ++
Nel 2017 vale 28.440 euro, lieve ripresa da 2017
(ANSA) – ROMA, 26 MAR – Le retribuzioni del personale della scuola erano in media nel 2017 pari a 28.440 euro con una perdita rispetto al 2008 di oltre 800 euro (erano di 29.280 in media nel 2008). Lo si legge nel Conto annuale della Ragioneria dello Stato dal quale emerge che si tratta della retribuzione media piu’ bassa tra tutti i comparti pubblici. Il dato risente del blocco dei contratti e dell’entrata nel settore di personale piu’ giovane con stipendi piu’ bassi. Rispetto all’anno scorso si e’ registrato comunque un incremento di circa 170 euro. Rispetto al 2011 la perdita e’ di quasi 1.900 euro. (ANSA).
ANSA/ Meno travet, piu’ anziani e piu’ laureati, -257.000 su 2008
Quelli della scuola pagati peggio, -800 euro in 9 anni
(ANSA) – ROMA, 26 MAR – Cala il numero dei travet (-250mila dal 2008 al 2017) anche se una quota dovrebbe essere reintegrata con nuovi concorsi. La discesa e’ comunque meno rapida rispetto ai primi anni del blocco del turn over. La spesa resta comunque consistente: circa 156 miliardi. Tra i dipendenti che risultano pagati peggio risultano quelli della scuola: le retribuzioni erano piu’ alte nel 2008: 29.280 euro in media contro una media nel 2017 pari a 28.440 euro e una perdita di oltre 800 euro. I dati diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato con il Conto annuale si spiegano con la stretta sull’accesso alla pensione che ha tenuto al lavoro il personale piu’ anziano. Nel 2017 – si legge nel Conto annuale – il personale pubblico ha raggiunto i 3,2 milioni di unita’ con un lievissimo calo sul 2016. Ma se si guarda al dato a parita’ di enti (esclusi quindi quelli acquisiti in questi anni) il personale arriva a 3,18 milioni con un calo di 257.000 unita’ (-7,5%) sul 2008. L’eta’ media del personale e’ cresciuta di oltre sette anni tra il 2001 e il 2017 e ormai supera largamente i 50 anni (50,6). L’eta’ media piu’ alta e’ nel comparto ministeri (54,9 anni con un aumento di oltre 9 anni dal 2001) mentre quella piu’ bassa e’ nelle Forze armate (38,6) anche se con un aumento di quasi nove anni dall’inizio del secolo (era di 29,8 anni nel 2001). Nella scuola l’eta’ media e’ di 52,3 anni, con le insegnanti che sono tra le piu’ vecchie in Europa. La spesa complessiva per il personale della pubblica amministrazione nel 2017 e’ stata di 160,1 miliardi di euro con un aumento dello 0,2% sull’anno precedente e un calo del 4,6% sul 2008. Se si guarda alla spesa a parita’ di enti rispetto al 2008 si e’ avuto un calo del 7% arrivando a 156,1 miliardi. La spesa e’ aumentata rispetto all’anno scorso per la scuola (+1,7%) che pero’ registra un calo del 9% sul 2008. La scuola e’ il settore con le retribuzioni medie piu’ basse (28.440 euro annui, inferiori a quelle dei ministeri) e con un calo rispetto al 2008 di oltre 800 euro. Il settore con oltre 1,1 milioni di lavoratori e’ quello piu’ rilevante in termine di occupati e l’andamento delle retribuzioni e’ legato a un turn over piu’ alto rispetto agli altri comparti. I nuovi entrati hanno retribuzioni in media piu’ basse e riducono la media complessiva. La spesa del personale si e’ ridotta soprattutto per le Regioni e le autonomie locali, escluse quelle a statuto speciale (-3,2% sul 2016, – 21,6% rispetto al 2008) e per il Servizio sanitario nazionale (-0,1% sull’anno scorso, -4,1% sul 2008). La retribuzione media dei dipendenti pubblici e’ di 34.491 euro ma il valore cambia molto a seconda dei comparti passando dai 28.440 della scuola ai 137.294 medi della magistratura (in aumento di 11.000 euro sul 2008). Insieme alla scuola sono sotto i 29.000 euro in media i dipendenti delle autonomie locali (28.632) mentre tra gli stipendi piu’ sostanziosi ci son o i dipendenti che fanno la carriera prefettizia e quelli delle autorita’ indipendenti con una media che supera i 90.000 euro. La riduzione del personale ha riguardato esclusivamente gli uomini (-11,75% tra il 2007 e il 2017 ) mentre per le donne il numero e’ rimasto sostanzialmente stabile (sono nel 2017 il 57% del totale). A fronte della riduzione del personale e’ invece cresciuto in modo significativo il numero dei laureati (+24%). Tale aumento e’ stato piu’ elevato per il genere femminile (+36%) rispetto a quello maschile (+21%). I dipendenti pubblici con la laurea sono oltre il 32% tra gli uomini e quasi il 45% tra le donne.(ANSA).