Due risultati importanti: valorizzata nel profilo del dirigente la connessione con la comunità scolastica e, in funzione di questa valorizzazione, equiparata la parte fissa della retribuzione.
Firmato nella notte, allo scoccare della mezzanotte, il contratto dei dirigenti scolastici per il triennio 2016-2018.
Il contratto della dirigenza giunge dopo otto anni di ritardo (da luglio 2010) e riguarda una platea di 6 mila dirigenti, su una pianta organica di oltre 8 mila
Gli aumenti retributivi partiranno dal 1 gennaio 2018 con un aumento medio di 155 €. Dal 1 gennaio 2019 partiranno le due tranche finanziate, con risorse già previste in Finanziaria, per l’armonizzazione con le altre dirigenze, per un importo complessivo lordo di circa 12 mila euro l’anno.
La presenza nel contratto del «profilo del dirigente scolastico» permette di individuarne la specificità rispetto alla categoria dirigenziale. Oggi grazie a questa specificità, collegata alla scuola, si comincia a finanziare il settore istruzione – fa notare il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Nel testo contrattuale – sottolinea con soddisfazione Turi – viene sottolineato il valore della sua azione nel promuovere e garantire la qualità dei processi formativi e valorizzata la connessione della figura del dirigente con la comunità scolastica.
Altro tema affrontato nel contratto – spiega Rosa Cirillo, responsabile del Dipartimento Dirigenti Uil Scuola – è quello legato alla sicurezza nei luoghi di lavoro, e dunque degli edifici scolastici, è l’aver messo in relazione la responsabilità in relazione alle funzioni organizzative e gestionali che svolge.
Una novità viene dall’introduzione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione – aggiunge Cirillo – che permette di coinvolgere le organizzazioni sindacali, titolari della contrattazione integrativa, con finalità collaborative e di proposta su progetti di organizzazione, innovazione e miglioramenti delle attività scolastiche, con particolare riferimento al lavoro agile ed allo stress del lavoro correlato.
E’ stata anche inserita la possibilità di rientrare in servizio, a richiesta, nel ruolo di provenienza.
La valutazione sarà oggetto di un successivo e specifico approfondimento in sede di confronto a livello nazionale.