Dopo la presentazione del testo di riforma del regolamento di contabilità, che per gli aspetti contabili entrerà in vigore a gennaio 2019, ed in seguito alle rimostranze avanzate in quella occasione dalla UIL e dagli altri sindacati sulle scelte politiche e tecniche effettuate in quel testo, il Miur ha incontrato le organizzazioni sindacali per confrontarsi nello specifico dell’articolo 39, sulla manutenzione degli edifici scolastici.
Per la Uil Scuola hanno partecipato Rosa Cirillo, Mauro Panzieri ed Antonello Lacchei.,
Nel corso dell’incontro sul tema della messa in sicurezza degli edifici, l’amministrazione ha sostenuto che il nuovo regolamento ribadisce quanto già previsto in materia dall’ordinamento nella norma primaria (L n. 23/1996 art.3 comma 4).
Secondo la Uil Scuola, al contrario, il nuovo testo, sposta in capo al DS responsabilità, anche problemi di manutenzione straordinaria che è impropria, anche rispetto alla legge che lo prevede solo per la manutenzione ordinaria e comunque, su base volontaria, senza, peraltro, prevedere strumenti idonei ad affrontare le situazioni legate alla sicurezza nelle scuole. Tutto ciò crea una situazione inaccettabile che mette in crisi l’intera gestione dell’Istituzione scolastica: le scuole devono sì individuare gli interventi da effettuare per garantire lo svolgimento delle attività didattiche, in sicurezza, ma non possono in alcun modo ordinare lavori, anticipandoli con i soldi del funzionamento, peraltro sempre insufficienti per garantire le normali attività didattiche.
Le Istituzioni scolastiche, non possiedono al loro interno, né le risorse, né le competenze tecniche che possano svolgere procedure finalizzate alla manutenzione degli edifici, sia ordinaria che straordinaria, senza voler considerare che le risorse finanziarie, difficilmente potranno essere rimborsate, anche a fronte di inevitabili ed immensi contenziosi, per le implicazioni che solo Enti proprietari degli immobili, potrebbero esercitare.
Inoltre, secondo la Uil Scuola, il nuovo testo continua a presentare al suo interno tutte le contraddizioni normative già segnalate: alla scuola si applicherà un regime ‘speciale’, legato alla attività di ogni anno scolastico che, come è noto, si svolge a cavallo di due anni finanziari, con le conseguenti difficoltà, specie di natura contabile, che da sempre ha comportato.
Il nuovo regolamento di contabilità che doveva rappresentare lo strumento per ampliare e attuare il ruolo autonomo della scuola, si sta, invece, rivelando una sorta di “camicia di forza” che amplia le procedure burocratiche senza avere in debito conto dei risultati che l’Istituzione autonoma deve realizzare, Ancora una volta, si è deciso di rinnovare il regolamento di contabilità, senza adeguare gli Organi di autogoverno della scuola.
All’amministrazione la Uil Scuola ha, ancora una volta, chiesto di definire il ruolo dei revisori dei conti nel rispetto all’autonomia scolastica, della libertà di insegnamento dalla quale discende l’elaborazione del PTOF e alle scelte negoziali in materia di contrattazione di scuola che consentirebbero solo una verifica di compatibilità finanziaria.
Il Miur ha garantito che saranno fornite linee operative ai revisori con la chiara indicazione di non invadere la sfera di competenza degli organi collegiali, del collegio dei docenti e del dirigente scolastico.