Siamo preoccupati e contrari, contrari nel modo più assoluto ad ogni ipotesi di regionalizzazione. Così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, alle parole del ministro che giudica «idea virtuosa» quella di una scuola regionale. La volontà di separazione di alcune regioni – aggiunge Turi – non può intaccare la dimensione nazionale della scuola, che rappresenta la base fondante del nostro Paese.
Proprio il ministro ne dovrebbe essere garante, assicurando qualità, continuità e autonomia.
In un quadro di democrazia evoluta e moderna, come quella italiana, la diversità di punti di vista viene messa a confronto nelle sedi deputate. Fare dell’istruzione un terreno di scontro politico è un errore, che non può essere permesso. Pensare di acquistare a prezzi di saldo ciò che il paese ha costruito con l’impegno tutto il personale della scuola è un fatto che non ci trova proprio d’accordo – sottolinea Turi.
Appare sempre più urgente un confronto di merito, con le rappresentanze dei lavoratori, per sapere cosa è contenuto nella legge di bilancio e quali risorse statali saranno destinate al nostro sistema di istruzione. Questo prima che inizi una vera e propria mobilitazione nelle scuole.
L’appello che rivolgiamo alle istituzioni di garanzia – continua Turi – è di tutelare la scuola-bene comune e superare i progetti regionali, che mirano all’autonomia differenziata e rendono il paese più fragile e diviso anche sui valori di fondo. La strada giusta è quella appena annunciata che punta al rafforzamento degli organici degli uffici scolastici regionali che sostengono il funzionamento della scuola statale.