Si è fatto credere che si sarebbe andati verso un dirigente con “super poteri”, un preside-sceriffo, invece si sono alzati muri amministrativi, veri e propri recinti in cui restare isolati .
Così mentre all’Aran si discute del rinnovo del contratto e del nuovo profilo dei dirigenti – sottolinea Rosa Cirillo, responsabile nazionale del Dipartimento dirigenti scolastici della Uil Scuola – l’avvio di questo anno scolastico ha messo i dirigenti delle scuole italiane di fronte ad adempimenti normativi e limiti amministrativi, senza alcuna garanzia.
La situazione comune a molti dirigenti – fa notare Rosa Cirillo – è quella di essere spesso lasciati soli nelle scelte. Così anche per il caso del Liceo Sannazaro di Napoli, dove si sono scontrate pretese ed esigenze fra loro contrapposte.
Conciliare le esigenze e trovare soluzioni: questo è ciò a cui sono chiamati i dirigenti – aggiunge Cirillo. In una società inquieta, basata sul consenso, la scuola viene sacrificata a ruolo di «cuscinetto» per esaudire i desideri delle famiglie degli studenti.
Un ruolo che, invece – pone l’accento il segretario generale, Pino Turi – deve essere basato su rispetto ed equilibrio. In occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, il Presidente della Repubblica, ha posto l’accento sui «genitori bulli» ricordando che la scuola è comunità educante che basata sulla responsabilità di docenti dirigenti, alunni e famiglie.
Quella che registriamo in questi giorni non è una protesta studentesca – che ben venga, rilancia Turi , perché significa che sta crescendo ruolo e consapevolezza degli studenti – ma è un ruolo decisionale di contrasto delle famiglie che, invece, la vogliono interpretare e gestire per le loro esigenze.
Una lezione che non ci meraviglia non sia stata recepita dai cittadini, ma che non venga raccolta dall’amministrazione è il dato che ci preoccupa – continua Turi. Segno dei tempi che non vorremmo, accanto al governo del popolo, all’avvocato del popolo, stiamo assistendo al sorgere del tribunale del popolo.
Non ci rassegniamo a questa deriva, e incalzeremo il Governo, perché agisca con correttezza su situazioni di rigore e con equità per tutelare la funzione principale della scuola che è educare alla libertà.
Pensare di interpretare in modo arbitrario, sulla base di indicazioni sommarie, e poi su quelle assumere decisioni unilaterali significa procedere senza elementi di garanzia per il personale.
Una situazione – mette in evidenza Turi – che, in linea di principio e per la tutela delle garanzie democratiche, dobbiamo recuperare sul piano contrattuale e della partecipazione. Questo a partire dal rinnovo del contratto dei dirigenti in cui chiederemo le garanzie minime per poter svolgere una professione già difficile, che merita di avere, come primo alleato, il proprio datore di lavoro.