Ulteriori 18 milioni dei 200 del ‘merito’ finiscono a finanziare la spending review del ministero dell’istruzione. La legge di bilancio 2018, infatti, ha previsto riduzioni di spesa dei bilanci dei ministeri.
Il Miur, invece di ridurre esclusivamente il proprio bilancio interno, ha deciso di intervenire sul finanziamento del bonus per la valorizzazione docente (200 milioni del merito), sulle risorse della legge 440 (che finanzia le attività delle scuole) e sul funzionamento delle istituzioni scolastiche.
Così – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – il Miur dopo aver annunciato che il fondo per il funzionamento era stato appena rifinanziato, interviene proprio nei settori più delicati del sistema nazionale di istruzione: insegnanti e funzionamento delle scuole.
Quando la coperta si fa corta – aggiunge Turi – le scelte si ripetono: si interviene direttamente sulle risorse delle scuole e le retribuzioni stesse del personale. Come dire con una mano si dà, con l’altra si leva.
A quanti avevano usato toni di contrarietà alla firma del contratto – pone l’accento Turi – vogliamo ricordare che con la firma di aprile abbiamo contrattualizzato le risorse, comprese le economie, evitando una vera e propria sottrazione di risorse per le retribuzioni accessorie del personale.
Fuori dalle maglie del contratto, e del confronto, assistiamo invece ad atti unilaterali del Miur che procede, senza farsi scrupoli, con il prelievo sulle altre voci, per mettere a posto i conti. Un modo di procedere che ci vede totalmente contrari.