Oggi nell’Esecutivo nazionale Uil Scuola, con Antonio Foccillo, il punto sul contratto
Un contratto è un momento di confronto tra parti diverse, bisogna trovare un equilibrio – spiega Pino Turi, parlando oggi all’Esecutivo nazionale della Uil Scuola in vista della stretta negoziale all’Aran – in presenza di rigidità di leggi e risorse disponibili. Si può contrattare quello che c’è, utilizzandole al meglio, mettendo i soldi in tasca ai singoli lavoratori.
A quanti chiedono strumentalmente di ‘non firmare’ rispondiamo che stiamo lavorando da un anno a questo contratto e che ragione fondante del sindacato è superare le difficoltà, trovare soluzioni.
Non siamo disposti ad accettare scenari preconfezionati. Vogliamo essere – aggiunge – un sindacato credibile, rappresentativo, affidabile.
Quello che si andrà a negoziare è un contratto con caratteristiche particolari – chiarisce Antonio Foccillo, segretario confederale Uil – perché arriva dopo i dieci anni più bui del pubblico impiego. Ribaltare l’ottica che voleva i sindacati al margine e i temi del lavoro definiti per legge, non sarà un lavoro né facile, né veloce. Siamo convinti – continua Foccillo – che vada superata ogni forma di demagogia e che si debba decidere, affrontando concretamente le questioni.
E’ un contratto che ha la sua identità – precisa il segretario generale Uil Scuola – con contenuti e procedure diverse da quello degli statali. E’ questo il punto di forza: non lo stiamo riscrivendo interamente, lo stiamo ridefinendo. Qui anche la difficoltà: non vogliamo portare un contratto ben scritto – pone l’accento Turi – verso una legge che non funziona (la107). Vogliamo piuttosto fare in modo che attraverso questo contratto si possano superare le rigidità della legge.
Ci sono elementi che intendiamo mettere a punto – aggiunge Turi – menzionando le questioni aperte legate all’utilizzo delle risorse finanziarie, ma anche di innovazione e modernità che vogliamo valorizzare come il ‘diritto alla disconnessione’, diritto che entra ora per la prima volta nel contratto.
Pensiamo ad un modello di scuola e non ad un articolato normativo. Ciò che intendiamo fare è riportare il contratto al nostro modello di scuola, quello di comunità educante, superando strettoie burocratiche, finanziarie, pregiudizi e preconcetti, è questo ciò che stiamo facendo.
Ci interessa la sostanza delle questioni – mettono in evidenza i segretari Uil – vogliamo delineare un nuovo modello di relazioni sindacali partecipato, dinamico, propositivo, responsabile. Siamo pronti per andare alla no-stop.