In questa piazza c’è il lavoro fatto, da tempo, dai sindacati della scuola, insieme. Un lavoro che guarda il modello di scuola che vogliamo realizzare. Quello tracciato nel Manifesto per la scuola, l’idea di scuola per il nostro Paese. E non si tratta soltanto di guardare agli aumenti stipendiali. La libertà non ha prezzo. Ora la prima questione da risolvere è riconoscere libertà e dignità ai lavoratori. Senza un contratto non c’è né dignità, né libertà.
Oggi siamo in una piazza, come sindacalisti, orgogliosi della nostra identità e della forza della partecipazione. Abbiamo sentito le voci della scuola, ci sono anche le voci della società.
Nelle istituzioni riconosciute dalla società la scuola è al terzo posto, dopo il Papa e le forze dell’ordine.
Non dobbiamo farci perdonare nulla. Noi siamo un pezzo fondante della società, un gradino importante della democrazia di questo Paese.
Siamo in piazza per difendere la democrazia e la partecipazione. Il sindacato è soggetto attivo che, tradizionalmente, ha portato nelle società, benessere e uguaglianza.
Nessuno, da solo, potrà tutelare i propri diritti.
Oggi assistiamo al proliferare di tanti piccoli soggetti sindacali, che vorrebbero essere sindacati. Sono corporazioni.
In questa piazza c’è il lavoro fatto, da tempo, dai sindacati della scuola, insieme.
Un lavoro che guarda il modello di scuola che vogliamo realizzare. Quello tracciato nel Manifesto per la scuola, l’idea di scuola per il nostro Paese. E non si tratta soltanto di guardare agli aumenti stipendiali.
La libertà non ha prezzo.
Ora la prima questione da risolvere è riconoscere libertà e dignità ai lavoratori. Senza un contratto non c’è né dignità, né libertà.
Noi siamo abituati a confrontarci. Saremo determinati a conservare in buona salute la nostra scuola, così come è. Anche nel rapporto con l’Europa, ciò che ci allontana sono gli stipendi ma quanto a modello educativo abbiamo noi, molto da insegnare.
La scuola è una questione che riguarda l’intero Paese. Non può essere relegata alle rivendicazioni di categoria. E’ ben altro. E’ il futuro del Paese. Questo la politica dovrebbe capirlo.
Da domani è nelle scuole, fra la gente che faremo il nostro lavoro. Siamo determinati a non firmare nulla che non sia una garanzia per i lavoratori di vita e di libertà. Insieme risolveremo i problemi.
Arriveremo alla firma del migliore contratto possibile. Siamo intenzionati a questo e lo faremo.
Sintesi intervento di Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, a Piazza Montecitorio.