Uil: non c’è logica di scambio, piuttosto un principio, peraltro parziale, di risarcimento di dieci anni di blocco dei contratti.
L’avvio snello della trattativa oggi all’Aran fa ben sperare di poter chiudere rapidamente. E’ iniziato con una annotazione di metodo l’intervento del segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, oggi pomeriggio all’Aran.
Abbiamo assistito, per anni, ad una interruzione della democrazia partecipativa di questo Paese – ha detto Turi – ora occorre riportare alla fisiologia le relazioni sindacali.
Questo rinnovo contrattuale arriva dopo molti anni di blocco, un tempo – ha sottolineato Turi – c’erano le piattaforme, oggi questo sistema appare non adatto alle circostanze. Ciò che andremo a realizzare è un contratto che riconosca le specificità della scuola. Siamo contrari ad un contratto che si basi su una logica impiegatizia. Ci dobbiamo sforzare di fare un contratto che sia cucito sulla specificità della scuola.
Deve essere un contratto a burocrazia zero – ha detto Turi nel definire le linee di indirizzo che seguirà la Uil scuola:
- introdurre con il contratto i correttivi necessari per rimettere sui binari giusti gli elementi che la legge 107 ha fatto deragliare.
- Spostare l’asse delle decisioni dall’organo monocratico agli organi collegiali. Rispettare le prerogative degli organi collegiali.
- Riportare fisiologicamente, al rango che le compete, quello costituzionale, la libertà di insegnamento, così come previsto dalla legge.
- La piattaforma contrattuale di riferimento è quella dell’accordo del 30 novembre.
Quanto all’aspetto economico – detto in conclusione – che appare come elemento di rigidità facciamo appello all’Aran affinché porti all’esame del Governo la necessità di ulteriori risorse.
Non c’è logica di scambio – ha ribadito nettamente Turi – piuttosto un principio di risarcimento di dieci anni di blocco dei contratti.
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