Dato atto alla ministra Fedeli di percorso coerente nel tempo. Frutto di un vero confronto.
L’atto di indirizzo licenziato ieri consente all’Aran di convocare i sindacati per il rinnovo del contratto di lavoro del personale della scuola. Un atto che, sia nella struttura che nel merito, rappresenta una buona base che può e deve condurre alla sottoscrizione di un contratto bloccato ormai da troppo tempo.
Da una prima analisi, l’atto si presenta a ‘maglie larghe’, così come avevamo auspicato: le scelte si faranno al tavolo contrattuale – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Dovrà essere un contratto vero – mette in chiaro Turi. Dovrà riportare dignità ai lavoratori, ripristinare ruolo e funzione della contrattazione, sia a livello nazionale che di singola scuola, valorizzare il ruolo delle Rsu che rappresentano un presidio di libertà e partecipazione democratica, fondamento di una scuola che è funzione fondamentale dello Stato.
Si tratta di un documento che porta in sé un lungo e meditato lavoro politico, iniziato con il confronto sindacale, con la ministra Fedeli a cui va dato atto, fin da giugno scorso, di aver creato le premesse per un rinnovo del contratto che rimetta nell’alveo della specificità di settore il sistema e riconsegni al personale il ruolo di protagonismo che gli spetta.
E’ stato un lavoro lungo – aggiunge Turi – che ha nell’accordo del 30 novembre l’elemento di discontinuità politica sul lavoro pubblico. Intesa tanto più importante nella scuola che ha rischiato un pericoloso effetto di burocratizzazione e di omologazione al lavoro amministrativo.
Lo strumento contrattuale può modificare le scelte di leggi sbagliate ed adattare con la necessaria flessibilità diritti e doveri del personale, sulla base delle specificità della funzione educativa che dirigenti, docenti, personale ATA, sono chiamati a svolgere.
Aver richiamato i principi di libertà di insegnamento, la necessità di declinare anche il profilo della dirigenza scolastica, di valorizzare la funzione docente, quella del personale educativo ed ATA, in termini di partecipazione e coinvolgimento – sottolinea Turi – ci sembra un buon viatico per affrontare il rinnovo contrattuale.
Resta ancora ora da implementare le risorse definite nell’accordo del 30 novembre con risorse aggiuntive che servono a realizzare le scelte contrattuali, attraverso la valorizzare tutte le figure professionali che sono chiamate a dare funzione e ruolo alla scuola dell’autonomia.
Siamo consci della ristrettezza delle risorse, tuttavia il Parlamento e le forze politiche ,di governo e di opposizione – mette in evidenza Turi – nell’ambito dell’iter di approvazione delle legge di Bilancio sono chiamate a valutare e sviluppare ogni sforzo in termini di finanziamenti aggiuntivi, per garantire equità e il superamento del gap retributivo che riguarda tutto il personale della scuola.