Il report della riunione al Miur
In data 28 giugno è proseguito il confronto tra il Miur e i sindacati rappresentativi del comparto istruzione sull’atto di indirizzo che dovrà essere inviato all’ARAN per il rinnovo del CCNL. Per la Uil scuola hanno partecipato Antonello Lacchei, Pasquale Proietti e Giuseppe D’Aprile.
La Uil ha ribadito che il documento in elaborazione dovrà rispettare sostanzialmente l’accordo con il Governo del 30 novembre che ha previsto la derogabilità della legge in materia di organizzazione del lavoro e di retribuzione, derogabilità ribadita nel recente testo Madia sul lavoro pubblico. In particolare dovrà essere salvaguardata la specificità del settore scuola che riguarda tutti i lavoratori, docenti ATA e dirigenti che non possono essere assimilati agli altri dipendenti pubblici. Questa specificità si difende attraverso la valorizzazione della funzione docente e la salvaguardia della libertà di insegnamento indispensabile per garantire la scuola plurale e laica della Carta Costituzionale, chiaramente ribadita dal comma 2 dell’articolo 7 del DL 165/2001 (testo vigente).
Per la Uil la pista di lavoro è già segnata: consolidare le scelte innovative e positive che sono state condivise con l’amministrazione negli ultimi mesi, a partire dai contratti sulla mobilità e sulle assegnazioni provvisorie, l’accordo sul passaggio dei docenti da ambito a scuola. Sono stati il banco di prova dell’efficacia della contrattazione in un settore difficile e complesso come quello scolastico che non è governabile attraverso leggi e decreti che, nella loro rigidità , non consentono di liberare le innumerevoli risorse molto presenti nel comparto.
Ci sono, infatti, innumerevoli contraddizioni normative come l’aspetto che la Uil ha ribadito che per il personale docente con contratto a tempo indeterminato non si può continuare a parlare di “incarichi triennali” conferiti dal dirigente scolastico ma di “assegnazione” sulla base di parametri oggettivi definiti dal collegio docenti. Si tratta di un istituto giuridico che attiene alla dirigenza che con l’incarico contrae un’obbligazione di risultato, inapplicabile per i docenti che sono assunti a tempo indeterminato con un contratto che definisce un’obbligazione di “facere”, sempre che non si voglia con il nuovo contratto riconoscere la dirigenza ai docenti, coì come la dirigenza medica.
Vale, comunque, la pena di ricordare che il comma 2 dell’art. 7 del D.L.vo n.165 riformato prevede che “Le amministrazioni pubbliche garantiscono la libertà d’insegnamento e l’autonomia professionale nello svolgimento dell’attività didattica, scientifica e di ricerca”, principio questo messo fortemente in discussione dalla Legge 107/15, con le norme contraddittorie che il contratto potrebbe risolvere.
L’atto di indirizzo per la UIL Scuola dovrà , inoltre, orientare l negoziato contrattuale verso gli obiettivi che si prefigge la scuola dell’autonomia, intesa come comunità partecipata e democratica e non come struttura verticistica e burocratica per cui occorrebbe:
- La valorizzazione del lavoro d’aula evitando derive burocratiche interne alla scuola;
- Il rafforzamento della collegialità e della condivisione del progetto di scuola che deve includere pienamente il personale ATA;
- Il consolidamento dei livelli di contrattazione, a partire da quello di scuola, con norme contrattuali di natura privatistica;
- La contrattualizzazione di ogni elemento retributivo accessorio e fondamentale, con particolare riferimento alle risorse destinate alla valorizzazione del merito;
- La ricognizione e restituzione al livello contrattuale di istituto di tutte le risorse, a partire dal MOF che oggi vengono assegnate in modo asincrono rispetto alla vita della scuola e che devono tornare ad una gestione negoziata e coerente con il PTOF (aree a rischio, pratica sportiva etc);
- La rivisitazione della mobilità del personale alla luce dei recenti contratti integrativi nazionali;
- La ripresa degli istituti di valorizzazione e di mobilità professionale del personale ATA;
- L’istituzione di organismi di garanzia per la gestione del contenzioso;
- Organismi di garanzia per le procedure disciplinari;
- La previsione di una mobilità professionale all’interno del comparto Istruzione;
- La possibilità di progressione di carriera per docenti ed ATA, salvaguardando degli scatti di anzianità ;
- Welfare aziendale, prevedere la defiscalizzazione del salario accessorio e favorire l’adesione ( volontaria) al Fondo di previdenza complementare, con la devoluzione al fondo della trattenuta ex Enam.