Martedì 27 giugno si è conclusa negativamente la procedura di concertazione tra il Miur e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto istruzione sulle dotazioni organiche ATA per l’anno scolastico 2017/2018. In questo incontro, scaturito dalla richiesta unitaria effettuata dai sindacati ai sensi dell’art. 5, comma 2 del CCNL Scuola, la UIL ha confermato il giudizio negativo espresso sin dalle prime riunioni sia sul numero dei posti – assolutamente insufficiente – che sulle modalità di ripartizione.
Per la UIL Scuola ha partecipato Antonello Lacchei.
Anche in questa occasione Il Ministero ha proposto il consueto meccanismo dei tetti che impedisce di sviluppare compiutamente le tabelle costruite in base all’andamento degli alunni ed ha fornito alcuni dati aggregati sulle disponibilità dei posti dopo i pensionamenti con l’impegno di fornirne altri nei prossimi giorni.
La UIL Scuola nel rigettare la visione burocratica degli organici che ignora i bisogni delle scuole, ha ribadito la necessità di assicurare una gestione trasparente dei posti evitando di esporre il personale ad una situazione di incertezza e di ingiustificata instabilità . A questo proposito ha ricordato che solo dopo l’emanazione formale dei decreti verrà stabilito l’organico di diritto di ciascuna scuola, utilizzando anche la quota riservata agli interventi compensativi da gestire a livello di direzioni regionali e che le simulazioni in atto in questi giorni nelle scuole, non sono attendibili.
Per la UIL è inoltre indispensabile un approccio complessivo per ricondurre il lavoro Ata alla dimensione di supporto alla didattica – prevista dal contratto – che rende questo personale non assimilabile agli altri lavoratori pubblici. Per questo, insieme agli altri sindacati, è stata avanzata una richiesta di confronto politico per affrontare e risolvere le questioni che riguardano questi lavoratori, in vista del nuovo anno scolastico e del rinnovo del contratto di lavoro in cui vanno valorizzate le professionalità del personale per dare sostanza alla scuola dell’autonomia che deve poggiare su un sistema comunità che ha come obiettivo finale il lavoro verso gli alunni che hanno diritto ad un insegnamento di alta qualificazione che solo un ambiente libero e partecipato può garantire.
Gli incontri proseguiranno nei prossimi giorni.