Turi: «Le leggi si rispettano, quando sono sbagliate si modificano».
La legge non consente di accantonare risorse per le scuole private. Non possiamo che prendere le distanze – precisa Turi dopo le affermazioni di oggi pomeriggio della ministra rispondendo al question time sui fondi Pon alle scuole private – sia dal modo di procedere dell’Esecutivo in sede di approvazione legge di Bilancio e in questi giorni, con i tentativi parlamentari, volti ad ipotizzare la praticabilità di un accantonamento di risorse europee da destinare alle scuole private.
Un modo di procedere che opera un pericoloso precedente, in aperto contrasto con la posizione assunta dalla Commissione europea, che vieta l’uso dei fondi pon per le scuole private.
Abbiamo già portato all’attenzione del Miur tale posizione – aggiunge Turi.
In una lettera inviata nelle settimane scorse al premier Gentiloni e alla ministra Fedeli, il CSEE (Comitato sindacale europeo ) invitava il Governo italiano a destinare i fondi europei all’istruzione di tutti e a non procedere con scelte rivolte ad una ulteriore privatizzazione dell’istruzione.
Ci piacerebbe – aggiunge Turi – vedere la stessa determinazione nel negoziare con l’Europa le risorse per gli investimenti nel sistema scolastico statale.
Ci auguriamo che si tratti degli ultimi colpi di coda di una legge che opere una mutazione genetica del nostro sistema scolastico introdotta dalla buona scuola.
Siamo sempre più convinti che il ripensamento sulla legge del Governo deve essere profondo e finalizzato al rilancio delle scuola statale e non ad un suo ridimensionamento in favore delle private, delle logiche politiche e di mercato.