DIRITTO ALLO STUDIO: DA 10 A ZERO – I Segretari Regionali scuola dell’Emilia Romagna non firmano il contratto sul diritto allo studio

DIRITTO ALLO STUDIO: DA 10 A ZERO

L’accordo regionale sul Diritto allo Studio del personale della scuola, per il quadriennio 2017/2020,

sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali e dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’ Emilia Romagna in

data 16/11/2016, è stato bloccato dall’Ufficio Centrale di Bilancio (UCB) interno al MIUR, in pratica

dal Ministero delle Finanze. Un nuovo commissario politico si aggira nelle stanze della Pubblica

Istruzione: con il solito approccio ragioneristico e con un rilievo discutibile oltre che irricevibile,

l’UCB è intervenuto sull’accordo e rifiuta di riconoscere lo “studio individuale”, un istituto

contrattuale ormai consolidato da almeno 10 anni nel Contratto regionale dell’Emilia Romagna.

Finora, infatti, era possibile usufruire di un periodo fino a 10 giorni per la preparazione degli

esami. Ora non più: il Ministero delle Finanze ha appunto respinto definitivamente il Contratto

dell’Emilia Romagna proprio negando la legittimità dell’istituto dello “studio individuale”;

verrà riconosciuto solo il giorno necessario per sostenere l’esame, peraltro già fruibile

ai sensi dell’art. 15, comma 1 del CCNL.

La proposta di mediazione condivisa dal tavolo regionale, di ridurre a 3 giorni la fruizione del

permesso in concomitanza con l’esame, non è stata nemmeno presa in considerazione. Inutile

chiamarlo ancora Diritto allo Studio: ormai si è ridotto a un puro riconoscimento della frequenza

alle lezioni!

Riteniamo che tale atteggiamento apra un conflitto di competenze visto che la materia è affidata

alla contrattazione, un vero e proprio arbitrio, tenuto conto che il Contratto regionale 2013/16

per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna prevedeva la fruibilità dei permessi per attività di

studio, senza che lo stesso Ufficio Centrale di Bilancio avesse all’epoca sollevato osservazioni in

merito alla sua legittimità.

Ora, a invarianza di norme, inopinatamente siamo passati da “10 a zero”. A cosa dobbiamo questo

ripensamento che lede i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola? Sono prive di

fondamento anche le circolari citate a supporto del diniego (una circolare addirittura antecedente

la contrattualizzazione del pubblico impiego) e il paventato rischio di danno erariale (lo studio

individuale rientra nel 20% del monte ore complessivi delle 150 ore).

Le OO.SS. non sono disponibili a firmare un contratto che toglie ai lavoratori e alle lavoratrici della

scuola un diritto acquisito e si opporranno con ogni mezzo per salvaguardare il diritto alla

contrattazione e denunciare in ogni sede, l’intrusione arbitraria in norme contrattuali, da parte di

vertici burocratici che si sono ormai impossessati delle istituzioni della conoscenza, al solo fine di

acquisire risparmi e tagli di spesa, anche oltre le leggi di bilancio.

I Segretari Regionali

FLC CGIL – CISL Scuola – UIL Scuola – SNALS Confsal – Gilda Unams

Bologna, 29 marzo 2017