Turi: siamo alla preistoria dei diritti essenziali della persona
Chiamata diretta | Maternità e figli piccoli sono fattori discriminanti.
Uil, la denuncia parte dalle Marche: nelle scuole i presidi pretendono ‘garanzie’ anacronistiche.
Appare davvero impensabile che ci si trovi a dover ribadire diritti che vorremmo come assunti in via definitiva.
Il corpo docente della scuola è fatto in gran parte da donne: proprio quelle a cui si chiede professionalità, attenzione, comprensione, inclusione, integrazione e rigore. Peccato che proprio quella umanità che le caratterizza – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – sia la dote che viene sospesa da una visione tutta burocratica, anacronistica e lesiva dei diritti essenziali della persona.
Che la chiamata diretta fosse sbagliata, inutile e dannosa, lo si era capito da subito.
Avevamo immaginato –continua Turi – il condizionamento inaccettabile che avrebbe comportato, sia in termini di riduzione libertà di insegnamento, che di riduzione del pluralismo professionale. Non avremmo però, mai immaginato anche azioni di discriminazione come quelle che si stanno verificando.
La realtà sta superando l’immaginazione.
E pensare che con la trattativa sindacale avevamo trovato il giusto equilibrio: una procedura oggettiva e non discrezionale che avrebbe evitato ciò che sta avvenendo. Sbagliato l’assunto di partenza anche la procedura si è rivelata errata e dannosa: poniamo per un momento – mette in evidenza il segretario generale della Uil scuola – che le azioni di scelta dei dirigenti siano utili per la loro scuola. Tutti i docenti non scelti, per forza di cose, saranno collocati e concentrati in alcune scuole. Il risultato è, in ogni caso, quello di uno squilibrio del sistema complessivo.
Dare poteri discrezionali ad una sola persona, senza prevedere validi contrappesi, è un errore che va subito corretto, la contrattazione è lo strumento giusto e il rinnovo del contratto può essere la sede per farlo.
Se ne convincano i ‘falchi’ che hanno determinato la rottura del dialogo che – rilancia Turi – va subito ripreso.