Turi: una mobilità che ha funzionato grazie al contratto
Buoni risultati se non si seguono idee preconcette
Dalla contrattazione gli strumenti più moderni e flessibili per tutelare le persone
Il contratto sulla mobilità ha messo in relazione domanda ed offerta superando la logica dell’algoritmo – mette in chiaro il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Siamo riusciti con un negoziato serio, a scongiurare l’esodo del personale della scuola come nelle peggiori previsioni. Questo anche grazie al contratto sulle assegnazioni provvisorie.
L’analisi dei dati relativi alla mobilità straordinaria di quest’anno mostrano cifre imponenti ma non preoccupanti. E’ meno del 2% lo scarto tra le domande inserite a sistema e quelle effettivamente inoltrate.
Il dato relativo alla scuola primaria mostra che ci sono oltre 18 mila posti residuali dalle operazioni di mobilità della Fase A. Per la scuola secondaria di primo grado i posti sono oltre 14 mila.
Dopo il 1 luglio– aggiunge Turi – avremo un quadro più esatto anche per gli altri ordini di scuola.
Quel che è certo è che una azione sindacale flessibile e basata su scelte concrete ha permesso di fare in modo che alle rigidità della legge del Governo sulla scuola si potesse rispondere con un contratto realizzato ponendo al centro le persone.
Il risultato di scelte non preconcette è quello che raccogliamo oggi, con un numero straordinario di trasferimenti che con ogni probabilità andranno a buon fine con un sistema, non imposto dall’altro, ma messo a punto con la contrattazione. Strumento di assoluta modernità e flessibilità.
Lo stesso approccio va attuato per le altre rigidità normative, introdotte dalla legge 107/2015 che solo se contrattate e condivise, possono evitare il collasso del complesso sistema scolastico.