Rapporto scuola-famiglia: il Miur interviene con una circolare inviata alle scuole. I contenuti rischiano di essere lesivi dell’autonomia professionale dei docenti e dell’autonomia scolastica, entrambe costituzionalmente garantite.
E’ con una circolare inviata ieri alle scuole che il Miur interviene sul delicatissimo tema del rapporto tra scuola e famiglie nella predisposizione del Piano triennale dell’offerta formativa, in particolare sulle procedure relative alle decisioni organizzative e didattiche delle istituzioni scolastiche.
Chiediamo al Ministro un incontro urgente – sottolineano Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi e Pino Turi – per un confronto di merito su questa circolare, i cui contenuti rischiano di essere lesivi dell’autonomia professionale dei docenti e dell’autonomia scolastica, entrambe costituzionalmente garantite.
Quando i genitori scelgono una scuola è perché conoscono l’offerta formativa che questa mette a disposizione e compiono un atto di affidamento nei confronti delle comunità professionali che sono impegnate nell’educazione dei figli.
Il Ptof è reso pubblico prima dell’apertura delle iscrizioni – mettono in evidenza i segretari generali dei sindacati confederali della scuola – le procedure di definizione dell’offerta formativa sono fortemente democratiche e partecipative, richiedono la delibera del Consiglio di istituto e un’ampia fase di consultazione e proposta anche nei consigli di classe. Gli Organi collegiali prevedono la partecipazione di studenti e genitori, che provvedono a dare corpo all’autonomia delle scuole.
Il Piano dell’offerta formativa costituisce il momento più alto di espressione dell’autonomia scolastica. L’offerta formativa è dunque intesa come un progetto unitario, democratico, partecipato che definisce l’identità dell’istituto scolastico e il suo rapporto con il territorio.
La formulazione della circolare, con un generico e non circostanziato riferimento al curricolo obbligatorio – pongono l’accento Sinopoli, Gissi e Turi – rischia di generare confusione ed indurre equivoci e di scaricare sulla dirigenza scolastica procedure in contrasto con il quadro normativo esistente, peraltro richiamato anche in interventi della Corte di Cassazione a Sezioni Unite. L’ampliamento del curricolo obbligatorio è ampiamente definito dalla normativa in tema di flessibilità e di autonomia didattica ed organizzativa e deve dunque essere inteso in tal senso.
Ai fini della predisposizione del Ptof la scuola deve certamente promuovere i necessari rapporti con le famiglie ma la scuola è un insieme di professionalità e costruisce un progetto formativo che le famiglie scelgono in fase di iscrizione. Il rapporto con la collettività scolastica non può essere inteso come adesione ad un servizio a domanda individualizzata, l’esatto opposto della funzione che la Costituzione affida all’istruzione.